Una femmina di cinghiale si distacca dal branco e carica un bagnante sulla spiaggetta del lungo lago di Castel Gandolfo, gettandolo a terra e mordendolo ad una gamba. Vittima dell’aggressione un ventiduenne romano residente nella zona del Divino Amore, arrivato ieri al lago di Albano in compagnia di amici, rimasti in spiaggia fino al tardo pomeriggio.
Ragazzo morso da un cinghiale in riva al lago
«La spiaggetta verso le 18,30 era ancora affollata da comitive e famiglie – racconta un testimone -.
PSICOSI
È il terzo gravissimo episodio verificatosi ai danni di un frequentatore del lago e nel centro castellano dilagano ormai paura e psicosi da ungulati. Dopo le aggressioni ad un bambino di undici anni e ad un pescatore, adesso, il giovane bagnante. Un problema serio che si trascina da anni, mai risolto e complicato adesso dalla diffusione della peste suina africana che pur non trasmettendosi all’uomo aumenta comunque la sua gravità della situazione. A serio rischio non solo l’incolumità fisica dei malcapitati ma, in zone densamente popolate di frequentatori, come il lago Albano, anche il lavoro di molte attività come quella dei balneari che a gran voce tornano a chiedere soluzioni definitive e durature. «Dopo la pandemia ci mancava di dover fronteggiare la psicosi da cinghiali – dicono Simone e Davide, gestori di un bar e uno stabilimento balneare -. Occorre che si faccia una bonifica rigorosa nel rispetto degli animali ma anche e soprattutto di residenti, visitatori e lavoratori che non possono venire al lago con la paura di trovarsi davanti branchi di cinghiali».
ALTRI AVVISTAMENTI
E, a Roma, proseguono le incursioni degli ungulati. Ieri una decina di esemplari sono stati avvistati nei pressi della fermata della metro Cipro. Nel video, rilanciato dalla pagina Facebook Prati in azione, si vedono due cinghiali adulti e molti cuccioli scorazzare. Sulla “bonifica”, però, non sono assolutamente d’accordo animalisti e ambientalisti che vorrebbero far rimanere i cinghiali nel loro habitat adottando degli accorgimenti che salvaguardano tutti, in primis gli animali. Ieri sulla pagina Facebook “Welcome to favelas” è stato postato un video girato nella Capitale dove alcuni animalisti si caricano dei cuccioli di cinghiale per trarli in salvo da non meglio precisati pericoli. Una pratica pericolosa e vietata, soprattutto ora che c’è la peste suina. Le amministrazioni comunali di Castel Gandolfo e Ariccia, tra le più colpite dal fenomeno continuano a richiedere all’ente regionale competente, il Parco dei Castelli Romani provvedimenti urgenti. «Ho posto il problema più volte – dice il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi - ma dal Parco, da tempo ci rispondono che occorre fare uno studio approfondito. Bisogna dimostrare, per sintetizzare, che la presenza dei cinghiali sul territorio sia superiore al numero previsto. Il Comune non può intervenire». Anche da Ariccia si aspettano provvedimenti: «I nostri solleciti scritti e verbali – spiega il vice sindaco di Ariccia Giorgio Leopardi - ai responsabili del Parco dei Castelli non hanno mai avuto seguito. E la presenza dei cinghiali è sempre più diffusa in strada e nei parchi frequentati da bambini e famiglie».