Roma, chiuso il Qube: nel rapporto della Questura spunta anche una violenza sessuale

Venerdì 8 Febbraio 2019 di Marco Pasqua
Il Qube chiuso dalla Questura

Liti, rapine, risse, ma anche una violenza sessuale (sulla quale sono ancora in corso le indagini da parte della polizia), fino all’ultimo episodio, quello più eclatante: due ragazzi, respinti all’ingresso, che con l’auto hanno investito due buttafuori, due settimane fa. Per questo, dopo 4 mesi di indagini, la discoteca Qube, a Portonaccio, è stata costretta a chiudere i battenti, su ordine del questore: per adesso per 15 giorni, fino al 21 febbraio, anche se, in caso di nuove denunce e segnalazioni, potrebbe scattare addirittura la revoca della licenza. Il provvedimento è stato ispirato, tra le altre cose, dalla relazione dei carabinieri della stazione di Casal Bertone, datata 6 gennaio, nella quale si evidenziava che il Qube «era diventato luogo di eventi atti a minare l’ordine e la sicurezza pubblica: in particolare, nel periodo compreso tra il 21 ottobre 2018 e il 5 dicembre 2018, risultano pervenute al 112 numerosissime chiamate da parte di occasionali avventori, con richieste di intervento per furti, liti e soccorso alle persone». 
 


«LUNGA SCIA DI VIOLENZE»
Ed è stato mettendo insieme le denunce più gravi, che il questore ha deciso di sospendere la licenza ad un locale divenuto popolare grazie anche ai party di Muccassassina e di Any Given Monday. L’ultima denuncia, in ordine di tempo, è dello scorso 22 gennaio – pochi giorni prima del folle investimento dei buttafuori – quando un ragazzo si è presentato negli uffici del commissariato Sant’Ippolito, per raccontare di aver subito una violenza sessuale, nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, nel cortile della discoteca: il giovane, secondo quanto riferito alla polizia, sarebbe stato anche rapinato del cellulare. Altri episodi riportati nel provvedimento: una rissa, con un ferito (il 5 marzo 2017); un’altra persona aggredita nell’aprile del 2016; nel gennaio del 2015 qualcuno sparò all’indirizzo degli addetti della sicurezza. Una scia di violenza che spiega già un primo provvedimento di sospensione della licenza, il 15 giugno del 2016 (per 5 giorni). 

L’ULTIMO BLITZ
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata versata il 2 febbraio, quando la polizia, durante un blitz nella discoteca, riscontrava svariate irregolarità: intanto la somministrazione di alcolici oltre le 2; il mancato rispetto del divieto di fumo e una difformità dei luoghi rispetto alle planimetrie approvate dagli uffici comunali. A preoccupare i carabinieri, sono state, soprattutto, le mancate denunce. «Abbiamo analizzato le chiamate pervenute al 112 – spiegano i militari della compagnia di piazza Dante – e ci siamo resi conto che a fronte di decine di persone che lamentavano risse e furti, quasi nessuna veniva denunciata». E, infatti, il questore, nell’ordinanza, fa notare che «nonostante il gestore della discoteca abbia aderito al protocollo d’intesa per l’attuazione degli accordi tra ministero dell’Interno ed i rappresentanti delle organizzazioni delle discoteche, sia i carabinieri che la polizia riferiscono di non essere stati mai informati da parte dei responsabili del locali, dei reati perpetrati e delle problematiche esistenti all’interno». La chiusura ha fatto saltare l’evento speciale di San Valentino con Cicciolina, ospite di Muccassassina, la popolare festa arcobaleno che, per adesso, ha dovuto cambiare location.

LA REPLICA
«Chiederemo un incontro con la polizia.
Certamente presenteremo ricorso contro il provvedimento di chiusura», risponde Chelemo Molayem, il proprietario della discoteca, che non nasconde il suo stupore di fronte ai 15 giorni di sospensione della licenza. ​​«I nostri buttafuori prestano sempre molta attenzione a chi entra nella struttura e, infatti, spesso abbiamo dovuto fare i conti con le reazioni dei clienti respinti: come è successo nel caso degli spari, quattro anni fa», aggiunge il titolare. Sulla violenza sessuale denunciata, sottolinea che «dalla visione delle telecamere di sorveglianza - i cui filmati sono stati consegnati alla polizia - la presunta vittima viene vista uscire normalmente dal locale: non si vede nulla di strano nei video. Strano che non abbia denunciato subito la violenza».

Ultimo aggiornamento: 20:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA