Covid, centro estivo chiuso per tre contagi. Choc a Tor Vergata: «Facevano anche feste»

Lunedì 3 Agosto 2020 di Alessia Marani
Covid, centro estivo chiuso per tre contagi. Choc a Tor Vergata: «Facevano anche feste»

«Le mascherine? I distanziamenti? In questo quartiere è come se il Covid non esistesse, gli altri condomini quasi mi prendono in giro perché tengo tutti a distanza, i giovani del quartiere se ne fregano». La signora Maria ha le idee chiare, esce dal caseggiato popolare di via Gonin con il suo cagnolino al guinzaglio. Per lei non c'è da meravigliarsi se a pochi metri, in via Taddeo Landini, la Asl ha segnalato tre casi positivi al coronavirus al centro estivo Mr Monkey Village, zona Tor Vergata. Del resto ieri nel Lazio si sono registrati altri 17 casi (nessun decesso), 4 di importazione, due dal Messico, uno dall'India e uno dalla Romania. Dal 29 luglio la struttura non ha più riaperto. La prima a essere risultata positiva al tampone è stata una giovane operatrice, una stagista che aveva bisogno di crediti formativi per l'Università. Poi dopo i test effettuati su altri 33 tra operatori, bambini e i loro genitori, sono stati evidenziati altri due casi - due bambini - positivi.

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Un avviso appeso alla cancellata esterna in una domenica infuocata dal sole informa che «il parco giochi chiuderà per ferie dal 3 al 16 agosto». Il gestore ha deciso di anticipare le vacanze, venerdì sarà sottoposto al tampone, come già il figlio, negativo, che comunque rimarrà in isolamento domiciliare per precauzione per una settimana. Ci tiene a precisare che «nessun ordine di chiusura è arrivato dalla Asl, ma raccomandazioni che stiamo seguendo al dettaglio e la sanificazione è stata già fatta il 30».
LE FESTE
Un gruppo di signore che abita di fronte alla struttura ricorda che «non erano tanti i bambini che lo frequentavano, vedevamo i genitori che li lasciavano all'ingresso», ma a preoccupare sarebbero state le feste di compleanno organizzate nel tardo pomeriggio. «Abito proprio sul lato opposto e ogni sabato osservavo questi gruppi di genitori e bambini portare pizzette, tramezzini, c'era la musica - racconta una mamma - li guardavo e mi chiedevo se non erano troppo incauti questi genitori a festeggiare così in questo periodo. La pandemia c'è ancora, la struttura è una ex palestra, prettamente al chiuso, a cui si accede da una rampa tipo garage. Insomma, io non lo avrei fatto...». Altre mamme sono preoccupate. I bambini che hanno frequentato il centro nel periodo fino a cui ha lavorato la operatrice positiva (circa il 17 luglio) e che hanno avuto contatti più stretti con lei sono almeno circa 16. Fino a ieri la Asl 2 aveva testato 33 persone. «Mia figlia è stata al centro estivo fino al 10 poi siamo partite in vacanza - spiega una mamma che preferisce restare anonima - nessuno ci ha invitato a fare il tampone, ma noi tutti in famiglia appena avuta la notizia siamo corsi a fare il test e, per fortuna, siamo tutti negativi. Che spavento! Debbo dire, però, che veniva misurata la febbre a noi e ai piccoli, che noi genitori non potevamo entrare. Le precauzioni, da che sappiamo noi, venivano prese».

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LE COMUNITÀ
Quest'estate era rimasto chiuso temporaneamente per Covid un altro centro estivo privato, sempre sulla Casilina, ma in zona Centocelle. Tra Giardinetti e Tor Vergata la geografia sociale è variata negli ultimi anni. E basta cambiare una via per trovarsi in realtà molto differenti. Lungo via Carcaricola, la perpendicolare alla consolare che porta a via Landini, i vecchi del quartiere ci spiegano che da una parte, dove c'è la grande gelateria Vitti, della stessa famiglia che gestisce lo storico bar di piazza San Lorenzo in Lucina, «il quartiere è tutto italiano, ma più giù, vicino alle case popolari e al centro estivo ci sono quasi solo romeni» e che «ora c'è da avere paura per quelli che rientrano dalla Romania dove il Covid è diffuso». Le strade squadrate della zona costeggiate dalle classiche palazzine di borgata a due piani compongono ormai una specie di Risiko, «di qua i Nigeriani, più avanti i Kenyoti e poi ci sono i Bangladesh», spiegano. In un bar suona musica dei Balcani, all'interno uomini bevono birra, al bancone una cameriera. Nessuno ha la mascherina.
 

 

 

Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA