Casal Bruciato, Procura indaga per istigazione all'odio razziale

Venerdì 10 Maggio 2019
Casal Bruciato, Procura indaga per istigazione odio razziale

Arriveranno già all'inizio della prossima settimana le iscrizioni nel registro degli indagati per quanto avvenuto a Casal Bruciato, periferia est della Capitale, dove durante proteste anti nomadi, animate anche da Casapound, i rom sono stati oggetti di insulti sessisti e razzisti. Sul fronte giudiziario si registra una accelerazione con il deposito a piazzale Clodio di una prima informativa da parte della Digos. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Eugenio Albamonte hanno proceduto alla formale apertura di un procedimento per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, così come sancito dall'articolo 604 bis del codice penale.

Casal Bruciato, parla la famiglia rom: «Da qua non ci muoviamo, perdoniamo tutti»

 


Al momento il fascicolo è contro ignoti ma gli inquirenti proseguiranno nell'analisi dei video per identificare gli autori dei disordini. Nel provvedimento messo a disposizione dei magistrati dagli investigatori si ricostruiscono le varie fase dei disordini con l'individuazione di alcuni responsabili delle minacce contro la famiglia nomade a cui è stato assegnato l'appartamento. In particolare all'attenzione di chi indaga anche le immagini di un uomo, D.C., il simpatizzante di Casapound con giacchetto nero e testa rasata, che nel corso delle proteste ha gridato «ti stupro» verso una donna rom.

Anche oggi la zona di via Satta è stata presidiata dalle forze dell'ordine ma non si sono segnalate tensioni. Il procedimento avviato dalla Procura viaggerà in parallelo con quello aperto alcune settimane fa, sempre coordinato da Albamonte, e relativo ai disordini avvenuti a Torre Maura dove circa 200 abitanti della zona, supportati anche in questo caso da militanti dell'organizzazione di estrema destra, sono scesi in strada per protestare contro il trasferimento di alcuni rom in un centro di accoglienza.

La procura contesta l'istigazione all'odio razziale oltre al danneggiamento e minacce.
Intanto è partita una staffetta di solidarietà in favore della famiglia presa di mira con insulti e minacce a Casal Bruciato. I volontari della associazione 'Nonna Romà si stanno avvicendando in queste ore per «non lasciare mai solo, nemmeno di notte» il nucleo di 14 persone a cui è stata assegnata l'abitazione. Alla rete attorno alla numerosissima famiglia starebbero partecipando anche volontari di altre realtà come Arci e Opera Nomadi. Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Camera, Roberto Fico, che giudica positivamente la decisione del sindaco Virginia Raggi. «Ha fatto bene a difendere i diritti delle persone che, appartenendo ad una graduatoria - ha detto la terza carica dello Stato - avevano diritto a una casa; ed era giusto così».

Ultimo aggiornamento: 17:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA