Campi rom a Roma, pochi vigili e controlli inesistenti: scatta l'allarme sicurezza `

La carenza d'organico e la ricollocazione degli agenti in Centro impediscono di sorvegliare gli insediamenti nelle zone periferiche

Martedì 19 Luglio 2022 di Fernando Magliaro
Campi rom a Roma, pochi vigili e controlli inesistenti: scatta l'allarme sicurezza `

esantemente sotto organico - 5mila agenti invece dei 9mila previsti - i vigili urbani di Roma non controllano più i campi rom. Sin dall'epoca di Rutelli e Veltroni, con i villaggi della solidarietà, come venivano chiamati gli insediamenti, per poi passare a Alemanno e Marino, al corpo è stato assegnato, fra i compiti cosiddetti «di istituto» il controllo sulle residenze effettive dentro i campi e quello sui veicoli in entrata e in uscita. Da oltre un anno e mezzo, invece, di tutte queste cose si sono perse le tracce. Sostanzialmente da quando è andato in pensione Antonio Di Maggio: la brevissima parentesi di comando affidata a Paolo Gerometta e Stefano Napoli è stata rapidamente archiviata con l'arrivo di Ugo Angeloni, proveniente dalle fila della polizia di Stato, alla guida del comando generale di via della Consolazione.

La riorganizzazione del corpo con lo smantellamento del Gruppo speciale Pronto intervento Centro storico (i Pics), oggi ridotto a 25 unità, e il dirottamento degli 83 uomini in servizio presso il Gruppo Sicurezza Pubblica ed emergenziale, ha dato la mazzata finale ai controlli nei campi.

Così, ad esempio, quando la domenica all'alba, dietro viale Palmiro Togliatti, si forma il mercato abusivo della merce rubata o frutto di rovistaggio nei cassonetti, non solo mancano i controlli sul posto da parte dei pizzardoni, ma resta anche il dubbio circa l'attività dei presidi davanti ai campi rom. La merce di provenienza quanto meno sospetta esposta sui teli bianchi sparsi a terra, infatti, viene scaricata da macchine provenienti dai vari campi rom. «Ormai è rimasta solo la facciata del presidio davanti gli ingressi nei campi rom», spiega il segretario romano aggiunto del Sulpl, Marco Milani, che aggiunge: «la disarticolazione del corpo ha inferto un colpo pesantissimo alla capacità di riposta della polizia Locale alle esigenze della città. L'amministrazione comunale per ora non sta fornendo indicazioni chiare. E al momento gli uomini di Pics e SPE vengono mandati a correre dietro ai venditori abusivi di acqua minerale al Colosseo. E l'organico è sceso ai livelli degli anni 70: poco più di 5mila agenti sono davvero troppo pochi. E per questo serve un nuovo concorso per reclutare nuovi agenti».

Roma, arriva il bonus per i rom: 10mila euro per trovarsi una casa e lasciare i campi

LA MAPPA

Il problema del controllo nei campi rom non riguarda solo quelli più grandi, come Castel Romano, ma anche i micro campi, quelli nascosti nelle pieghe della città: sotto la Tangenziale est; nell'area della Togliatti; sulla Colombo all'altezza dell'incrocio con viale Marconi; sulla Tiburtina nei pressi della stazione; sulle sponde del Tevere praticamente da Castel Giubileo a Ponte Marconi se non anche oltre; alla collina di Monte Mario. Non c'è area verde che possa offrire un po' di riparo e che non divenga un ritrovo dei nomadi. Il rogo di pochi giorni fa su viale Palmiro Togliatti, quello che ha coinvolto svariati sfasciacarrozze, sembra essere partito da uno di questi piccoli insediamenti abusivi: forse il classico fuoco necessario a sciogliere la plastica per ricavare rame.

 

Ultimo aggiornamento: 18:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA