Roma, dal Tevere e sul litorale affiorano due corpi: in tasca la lettera d'addio

Domenica 19 Luglio 2020 di Marco De Risi e Raffaella Troili
Dal Tevere e sul litorale affiorano due corpi: in tasca la lettera d'addio

Due cadaveri restituiti dalle acque, uno è affiorato nel Tevere, l'altro sulla riva a Ostia. Forse due suicidi, anche se per uno dei due le ipotesi sono ancora diverse. Il primo è stato ritrovato a Ostia, dove nella notte verso le due, all'altezza di Lungomare Vespucci, il guardiano notturno dello stabilimento balneare La Bonaccia nel suo normale giro di controllo si è imbattuto in una massa scura sulla spiaggia lambita dalle onde.
Si è avvicinato e ha scoperto che si trattava del corpo di un uomo senza vita riverso sul bagnasciuga. Sul posto per il sopralluogo è arrivata la polizia. Il cadavere non era in stato di decomposizione dunque si tratterebbe di una morte recente. Da una prima analisi sembrerebbe un uomo sui 40/45 anni, di carnagione chiara: vestito, con indosso pantaloni, scarpe e maglietta. Nelle tasche non aveva nulla, dunque è ancora in corso l'identificazione.
Da una prima ispezione del medico legale giunto sul posto, durante un primo esame esterno, non sono emersi segni di violenza sul corpo. Sarà l'autopsia disposta del magistrato a chiarire le cause della morte dell'uomo ancora misterioso restituito dal mare. Ora si trova presso l'Istituto di Medicina legale, anche se una delle ipotesi resta il suicidio, per ora restano aperte anche altre piste. Indaga la polizia.

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UN GESTO INSPIEGABILE
Se per Ostia si può parlare di giallo, lo stesso non si può dire di quanto accaduto poche ore dopo a Roma, dove un passante affacciato sul lungotevere all'altezza di Ponte Sisto si è accorto verso le 14,30 che a monte galleggiava qualcosa molto simile a un essere umano. Ha chiamato la polizia e i vigili del fuoco del comando provinciale di Roma che con le squadre di fluviali hanno ancorato la salma e l'hanno trainata a riva. Anche in questo caso il cadavere era da poco in acqua. Si è scoperto dopo che si trattava di un uomo, romano, di 82 anni. I vigili del fuoco che lo hanno tirato a riva e gli agenti del commissariato Trastevere accorsi sul greto del Tevere hanno trovato nelle sue tasche, oltre ai documenti anche una lettera con la quale ha detto addio ai parenti. Ed è toccato proprio ai poliziotti dare la notizia al figlio che era andato a cercarlo senza però trovarlo. I poliziotti lo hanno avvicinato con delicatezza per poi accompagnarlo in obitorio per il riconoscimento della salma e in commissariato.

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LA LETTERA
Inspiegabile il motivo del gesto estremo. L'uomo viveva con la moglie in zona Trastevere ed era solito fare una passeggiata, un momento di relax tutto suo, in cui non portava mai il cellulare con sè. Non era malato, non prendeva particolari farmaci. Anche dalla lettera non emergerebbe il motivo del suicidio. L'uomo infatti si è limitato a salutare tutti i suoi cari. Un addio incomprensibile, prima di farla finita. Un mistero che si è portato con sè, nelle acque del fiume Tevere.
 

 

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