Black Friday, a Roma è davvero “nero”: acquisti giù del 60%. E nel 2020 chiusi 5.000 esercizi

Martedì 24 Novembre 2020 di Fabio Rossi
Black Friday, a Roma è davvero “nero”: acquisti giù del 60%. E nel 2020 chiusi 5.000 esercizi

Neanche il Black Friday aiuta i commercianti romani a respirare, nella grande crisi dovuta all'emergenza Covid-19. Già nello scorso weekend sono partiti gli sconti, che caratterizzeranno tutta questa settimana, ma i risultati sono sconfortanti: le associazioni di categoria stimano una riduzione del giro d'affari del 60 per cento, rispetto alle stesse giornate dello scorso anno, con qualche guadagno solo per il commercio online, in linea con la crescita degli ultimi mesi, aiutata proprio dalla pandemia. Il quadro generale è allarmante, specie in vista del periodo natalizio: quando nella Capitale abitualmente si muovono abitualmente 10-15 miliardi di euro in consumi, quest'anno a forte rischio. «Il Black Friday è un evento mutuato dall'estero, che ancora non si è radicato nelle nostre abitudini e non sta portando i risultati che si potrebbero sperare - spiega Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma - Per sua natura, poi, è un momento molto orientato verso l'e-commerce, e così si sta confermando».


LE PREVISIONI
Il calo delle vendite colpisce però anche i negozi che hanno anticipato gli sconti, segno di una situazione davvero difficile da sbloccare. E per Natale, le previsioni non sono affatto più rosee: «Se si continua così, sarà un vero disastro per l'intero settore», sottolinea Valter Giammaria, leader romano di Confesercenti. Specie in un contesto in cui, dall'inizio dell'anno, tra Roma e provincia hanno chiuso definitivamente i battenti circa cinquemila imprese commerciali. E dove, sempre secondo Confesercenti, l'emergenza coronavirus rischia di essere fatale al 25-30 per cento dei negozi. La crisi colpisce particolarmente il centro storico, dove si sente molto l'assenza del turismo - un settore praticamente azzerato nel 2020 - ma anche di buona parte dei dipendenti di uffici pubblici e aziende. «Soltanto lo smart working fa perdere alle attività commerciali 170-180 milioni di euro al mese - ricorda Giammaria - Un problema che colpisce non solo i pubblici esercizi, come bar e ristoranti, ma anche altri settori, come l'abbigliamento, che perdono tanti clienti».

In centro, racconta il numero uno di Confesercenti, «ci sono negozi che incassano complessivamente 2-300 euro al giorno: non bastano nemmeno per pagare le spese fisse».

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LE RICHIESTE
Per salvare almeno il Natale, e quindi tanti esercizi commerciali romani, le associazioni di categoria sperano in un allentamento delle restrizioni imposte per contrastare la pandemia. «La chiusura di bar e ristoranti alle 18 rende praticamente inutile restare aperti dopo quest'ora - dice il direttore di Confcommercio Roma - Il tardo pomeriggio rappresenta una fetta importantissima del lavoro, per questo settore, quindi è fondamentale recuperare un po' di movimento anche in questa fascia oraria». Secondo Confsercenti, poi, «è assolutamente necessario prorogare l'apertura della Ztl oltre il 3 dicembre». Ma al Campidoglio vengono avanzate anche altre richieste: «Sarebbe opportuno prevedere l'esenzione dalla Tari, oltre a quella sulla tassa di concessione del suolo pubblico già approvata dal Comune - argomenta Giammaria - e darebbe una mano al commercio anche la sospensione, fino a fine emergenza, del pagamento della sosta nelle strisce blu». In attesa, ovviamente, di notizie da Governo e Regione sull'eventuale allentamento delle misure anti-contagio.
 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 21:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA