Il costo del diesel ha già raggiunto quello della benzina, anzi, in alcuni casi lo ha anche superato.
LA RABBIA
I benzinai ieri spiegavano di essere loro a «pagare il prezzo più alto». Ma perché? «La categoria ha un aumento dell'esposizione di capitale per acquistare il carburante - spiega Antonio Ciavattini segretario Faib-Confesercenti Roma - ha un margine di guadagno fisso che è poco più di 3 centesimi lordi a litro e se ci mettiamo dentro anche l'aumento dei costi di gestione per l'energia elettrica è chiaro che il settore è in grande difficoltà». Le richieste della categoria sono chiare: «Bloccare l'Iva, tagliare le accise». Da stazione a stazione il prezzo cambia, perché? «Lo decidono le compagnie, non i benzinai» che non escludono in futuro di chiudere per protesta. «L'aumento del carburante ridurrà sempre di più i consumi dei romani in ogni settore - denuncia Valter Giammaria, presidente Confesercenti di Roma - ci saranno pesanti conseguenze negative su tutta la filiera con gravi danni a commercianti, imprenditori e artigiani».
«L'aumento è strettamente connesso alle contingenze internazionali che non dipendono ovviamente da noi - dice Romolo Guasco, direttore della Confcommercio Roma - c'è da dire che il costo aveva iniziato a salire subito dopo Natale, comunque la ricaduta per l'aumento del carburante si spalma su ogni settore, considerando che - aggiunge Guasco - gli autotrasportatori italiani già pagavano la tariffa più alta in Europa per il gasolio». Loreno Bittarelli, presidente Uri e Radiotaxi 3570, ha una visione nerissima del futuro: «Si rischia la scomparsa del settore». E spiega: «Il trasporto pubblico non di linea è già stato investito dalla crisi della pandemia con un fatturato perso di circa 2,3 miliardi, per questo chiediamo di rivedere il sistema del rimborso delle accise. Il settore - aggiunge - non è in grado di reggere all'aumento dei prezzi alle stazioni di servizio, per questo chiediamo tra l'altro lo strumento del cosiddetto carburante professionale, con prezzo calmierato alla pompa». Da Anitrav, associazione di categoria degli Ncc duramente colpiti, fanno sapere: «Siamo allo stremo, servono interventi urgenti come la proroga della moratoria su leasing, mutui e finanziamenti fino al 30 giugno». Mediamente per raggiungere Fiumicino si chiede al cliente 50 euro, tariffa che rimarrà invariata, mentre si continuerà a spendere il doppio rispetto a prima per il pieno di carburante.