Massimiliano Idolo, il barman picchiato all'Eur: «Io con il volto rovinato e quei due pugili liberi»

Venerdì 20 Dicembre 2019 di Alessia Marani
Massimiliano Idolo, il barman picchiato: «Io con il volto rovinato, e quei due pugili liberi»

Massimiliano Idolo è il barman e cantautore picchiato sabato notte da due pugili in un locale dell’Eur solo per avere negato loro da bere quando il bar era ormai chiuso. Ieri pomeriggio ha subito un delicato intervento maxillo-facciale con l’inserimento di due placche di titanio. Il suo bollettino medico è un report di guerra che va dal trauma cranico a due spacchi sul volto ricuciti con sei punti di sutura, fino alla sospetta lesione del bulbo oculare e a un dolore incessante alla rachide cervicale. Trenta i giorni di prognosi salvo complicazioni.

E tutto solo per avere detto al “Guanto d’oro” Manuel Parrini, di 22 anni, e al 24enne Alex Refice, boxeur che si allenano alla Montagnola, che ormai non poteva più servire loro alcolici. Massimiliano ha visto le video-story lanciate su Instagram dagli aggressori – arrestati dalla polizia e rimessi in libertà dal giudice dopo la direttissima - in cui si professano “bravissimi ragazzi”, insultano i giornalisti, ammettendo fra i denti, sì di avere sbagliato, ma di essere stati provocati, incassando la “solidarietà” di una schiera di seguaci.

«Dacci da bere» e il barista viene picchiato dai pugili


Massimiliano le fa rabbia?
«Tanta, roba da brividi. Mi domando come possa il nostro Paese funzionare in questo modo così sbagliato, e a cosa i social ci portino oggi, fino ad assumere comportamenti estremamente scorretti e lontani dalla morale, solo per apparire».

Che cosa è successo quella notte? «Quando il mio collega Andrea e io abbiamo invitato quei due a uscire, dirigendoci verso l’uscita mi hanno colpito alle spalle, a sangue freddo. Erano le 3, stavo lavorando al cocktail bar “Pier” di piazza Marconi. Invece sui social quei due che hanno precedenti di polizia vanno a raccontare, mentendo, di spintoni ai quali avrebbero reagito per difendersi. Per quello che hanno fatto dovrebbero perdere il “Guanto d’Oro” e il loro tesserino da professionisti, perché nessun professionista attaccherebbe mai vigliaccamente alle spalle, ferocemente in quel modo, rischiando di uccidere una persona. Andrebbero radiati».

E poi? «Al nostro rifiuto fermo ma cortese di servire alcol a questi due energumeni, prepotenti, insistenti, tatuati fino sulla nuca e nei capelli e sulle mani, i due hanno optato per la violenza gratuita: ci hanno colpito da vigliacchi e si sono dati alla fuga. Sono stati arrestati dalla polizia dall’altro lato della piazza, davanti al paninaro in mezzo alla folla, mentre si abbracciavano compiaciuti e scherzavano con delle ragazze come nulla fosse. I miei colleghi, fra cui il provvidenziale Giancarlo, sbracciando mentre li inseguivano, erano riusciti infatti a richiamare l’attenzione di una volante. I due sono finiti a Regina Coeli per una notte e un giorno ma lunedì sono stati rilasciati in attesa del processo».

Lei come sta? «Sto qua in ospedale su una barella di pronto soccorso aspettando che si liberi un posto, sono sconvolto. Un amico mi ha fatto vedere quei video strafottenti, inopportuni. E al dolore fisico si è aggiunta tanta indignazione. Mentre il mio collega Andrea è bloccato alla cervicale e indossa il busto, loro si fregiano su Facebook e Instagram cercando di rigirare la frittata ».

Si ricorda come l’hanno aggredita? «Uno dei due mi ha colpito mentre camminavo verso l’uscita. Un colpo fortissimo sul lato sinistro del viso, sono andato a terra, potevo morire sbattendo la testa. Ho visto le stelle. Credevo fosse un gancio ben assestato, ma dei testimoni mi hanno riferito proprio poco fa che si è trattato di un colpo sferrato con un bicchiere in pugno e con tutta la forza del braccio. Infatti era stato dato loro cortesemente un bicchiere d’acqua poiché gli alcolici erano stati già riposti. Mentre io ero di spalle, lo ripeto. Mi sento beffato, questi sono a piede libero e scrivono balle ».

E i buttafuori non sono intervenuti? «Erano già andati via».

Adesso lei ha la faccia rovinata… «Sono un barman da molti anni, ho girato il mondo, vivendo in altre destinazioni per 9 dei miei 42 anni.

Sono anche un assistente chiropratico, un traduttore, un personal trainer e negli ultimi due anni ho gestito una piscina per la balneazione ed eventi. C’è poi la mia passione di sempre: sono un cantautore rock coi miei “Oro Nero”, band tutta romana come me, dell’Eur. Tutto questo per dire che con il mio viso io ci lavoro e questo attacco vigliacco mi impedirà per un indeterminato periodo di tempo di lavorare e vivere appieno. Ma come possono questi due vigliacchi essere già a piede libero mentre noi versiamo in questa amara immeritata condizione?».
 

Ultimo aggiornamento: 18:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA