Nicitra, la squadra di calcio come “lavatrice” per riciclare il denaro sporco

Mercoledì 12 Febbraio 2020 di Ugo Baldi e Alessia Marani
Nicitra, la squadra di calcio come “lavatrice” per riciclare il denaro sporco

Gli interessi dei clan nel calcio dilettantistico vengono fuori anche dalle intercettazioni dell’operazione Jackpot dei carabinieri che ieri ha portato all’arresto del re del gioco d’azzardo a Roma, Salvatore Nicitra e di altre 37 persone. Il boss ha bisogno di riciclare i proventi delle attività illecite e parlando con Luca Ballanti, un accanito giocatore e frequentatore della sua sala giochi sulla Cassia spiega come intende farlo.

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In particolare, Nicitra chiarisce al Bellanti che Luciano Patitucci («imprenditore verosimilmente colluso con ambienti della criminalità, dedito al riciclaggio, segnalato per reati tributari», annota il gip che gli ha dato i domiciliari) è titolare di una società di calcio che utilizza, attraverso soggetti compiacenti, per ripulire il denaro attraverso false sponsorizzazioni sportive (il riferimento è alla gestione della squadra di calcio dilettantistica Civitanovese 1919 in fallimento dal giugno 2015) sfruttando il regime fiscale agevolato forfettario previsto per le associazioni sportive dilettantistiche: «E loro per fare il nero, quindi ti lasciano l’Iva ... e tu hai il 10% ... il 10% ... io ho detto: “Va bene guarda; se è 22 più il dieci, a me dammi il dieci a me mi va bene così... io ti garantisco ogni settimana», diceva. Nicitra sottolinea che il guadagno non è correlato solo ad un’unica operazione ma a un circuito di operazioni (non solo calcistiche) che consentirebbero a lui di guadagnare una percentuale e al Patitucci di avere sempre disponibilità di denaro cash per le sue attività imprenditoriali. Le mani dei clan sul calcio minore erano emerse in precedenti inchieste giudiziarie romane: i Gambacurta si erano impossessati del Montespaccato calcio (ora recuperato dall’Ipab Asilo di Savoia), il campo “Morandi” di Ostia era finito in mano ad altri epigoni della Magliana e tra i beni sequestrati ai Cordaro di Tor Bella monaca, figurava anche una squadra sarda. Infine, il patron del Real San Basilio era il calabrese Alfredo Marando, finito in carcere dal mese scorso.

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MATCH RINVIATO
La Federcalcio ha appena aperto un’inchiesta sul clima di minacce e paura che regna nel campionato del Real. E il prefetto di Viterbo proprio ieri ha differito l’incontro con il Civita Castellana programmato per domenica a mercoledì 19.
Motivi di ordine pubblico, correlati all’arrivo dei tifosi ospiti nel giorno in cui nella cittadina si festeggia il Carnevale. Di recente il Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho aveva avvertito: «Le mafie cercano di acquisire squadre minori per accreditarsi e rafforzare legami politici ed economici». Mentre la Commissione Antimafia già nel 2017 (anno in cui i carabinieri inviano le ultime informative su Nicitra & Co. in attesa di riscontri da piazzale Clodio) metteva in guardia dal “match-fixing”, ovvero dalle scommesse illegale sul calcio minore mediante canali online di Stati esteri. E chissà se Nicitra puntava pure su queste.

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