Roma, uccise con l'auto un bambino sulla Colombo: «Correva troppo»

Lunedì 11 Febbraio 2019 di Adelaide Pierucci
Roma, uccise con l'auto un bambino sulla Colombo: «Correva troppo»
Guidava con imprudenza, forse distratto, e per di più superando il limite di velocità di venti chilometri orari, da 50 a 70. Si profila un processo per omicidio stradale per il ventiduenne di Spinaceto che il 2 settembre dello scorso anno ha travolto e ucciso sulla via Cristoforo Colombo un bambino di 11 anni, Claudiu Emanuel Stoian. Il piccolo romeno era in compagnia del padre e del fratello maggiore. Camminavano qualche passo avanti a lui quando si è sentito lo schianto. Le speranze sono rimaste appese a un filo per due giorni e poi al Bambino Gesù per Claudiu è stata dichiarata la morte clinica. Il padre, Daniel, un operaio, come ultimo gesto d'amore allora ne aveva autorizzato l'espianto degli organi per la donazione. «Darà la vita ad altri bambini almeno», aveva detto in lacrime. Per l'automobilista, che pur non volendolo ha causato la tragedia, il pm Carlo Villani ha concluso le indagini, passo che precede al richiesta di rinvio a giudizio.

LE STRISCE
«Mentre percorreva via Cristoforo Colombo proveniente da viale Marconi e diretto al laghetto dell'eur , sulla corsia centrale - ha scritto il magistrato - per negligenza, imperizia e imprudenza, nonché superando il limite di velocità, investiva il bambino che attraversava la carreggiata». L'indagine alla fine ha escluso la responsabilità del padre del piccolo che in un primo momento aveva rischiato di finire, nonostante il dramma, nel registro degli indagati. Di fatto aveva permesso al figlio di attraversare una strada a grande scorrimento, a venticinque metri dalle strisce pedonali, per di più di sera e senza temere per mano il figlioletto. Gli agenti di Roma Capitale lo avevano sentito dopo i funerali. «Stavamo attraversando la strada per prendere il pullman». Dei testimoni avevano riferito di aver visto il piccolo camminare dietro al padre e non al suo fianco. Quei pochi passi indietro che si sono rivelati fatali. Ma non è stato escluso che il piccolo potrebbe avere rallentato il passo per un attimo appena si è reso conto che la macchina lo stava centrando.

LE TESTIMONIANZE
Subito dopo l'investimento il giovane automobilista, e i due passeggeri che viaggiavano con lui, si erano precipitati per cercare e prestare i primi soccorsi. Le condizioni del bambino però erano apparse subito disperate. «Viaggiavo a 70, massimo 80 chilometri orari - ha raccontato l'automobilista - il verde del semaforo era scattato. Superato l'incrocio con viale Europa mi sono ritrovato di fronte un ragazzino che attraversava. Non ho fatto in tempo a evitare pure il bambino, il fratello. E' stato un incubo». Secondo la ricostruzione del perito effettivamente l'automobilista guidava sui 70 km orari, venti chilometri in più rispetto alla segnaletica nel tratto. Per giorni la comunità romena si era stretta attorno alla famiglia. La gravità delle lesioni purtroppo, però, sin da subito avevano lasciato poche possibilità. Gli uomini della polizia municipale di Roma Capitale, comandati da Antonio Di Maggio, hanno ipotizzato che il giovane al volante sia stato tradito da una svista e non ha avuto la prontezza di arrestare la marcia, di evitare l'impatto.
 
Ultimo aggiornamento: 12:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA