Si è ritrovato ieri in un'aula di tribunale, questa volta nella veste di imputato. L'avvocato romano, secondo la ricostruzione della Procura capitolina, ha letteralmente fatto terra bruciata attorno all'ex moglie, ai suoi familiari e ai legali che la difendevano. La lista dei capi di imputazione contestati dal pm è lunga: comprende incendi, minacce, stalking, danneggiamenti, violazione degli obblighi di assistenza familiare, detenzione illegale di ordigni esplosivi e armi da guerra.
GLI INCENDI
La furia del professionista era incontenibile al punto che - secondo la ricostruzione dell'accusa - ha incendiato nella notte tra il 28 e il 29 maggio 2012 l'auto della moglie, alla quale precedentemente aveva sfregiato la carrozzeria e tagliato le quattro gomme. Due anni e mezzo prima, tra dicembre 2009 e gennaio 2010, avrebbe dato alle fiamme anche la macchina del suocero e poi a quella del cognato. Quello del fuoco sarebbe stato un vero e proprio «vizio». Il pm contesta all'avvocato di aver incendiato il 22 dicembre 2009 l'appartamento dei genitori dell'ex moglie. Poi, non contento, nel febbraio 2010 avrebbe appiccato un incendio prima nella casa di un famigliare dell'ex coniuge e poi nella villetta dei suoceri, «bruciando - si legge nel capo di imputazione - parte dei mobili presenti all'interno della camera da letto, la finestra in legno e parte della cucina». Le minacce da piromane sarebbero proseguite fino a febbraio 2018. Durante la notte l'avvocato - secondo la Procura - si è presentato davanti all'appartamento di un altro parente dell'ex moglie, sistemando quattro taniche di benzina con il tappo aperto in prossimità della porta e delle finestre.
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LE MINACCE AI COLLEGHI
Il penalista non si sarebbe limitata a prendersela solo con l'ex e il suo entourage familiare, bersagliando anche i due legali che la assistevano in una causa civile. Nell'agosto del 2017, in base alla ricostruzione dei pm, si è introdotto clandestinamente nell'immobile dove aveva lo studio un'altra avvocatessa, «disegnando una croce con vernice rossa, imbrattando le scale e danneggiando la serratura dello studio ricoprendola con colla». Non soddisfatto, sarebbe arrivato al punto di «confezionare un bomba carta» e gettarla all'interno dello stabile, la notte tra il 18 e il 19 gennaio 2018. Peccato che le telecamere di videosorveglianza, appositamente installate, lo hanno ripreso mentre cercava di intrufolarsi nel condominio. Il 49enne aveva già appiccato il fuoco, l'anno prima, nello studio legale di un altro avvocato, colpevole solo di aver preso la difesa della sua ex moglie.
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