Roma, aggrediti altri due autisti sui bus. Il prefetto: «Più agenti a bordo»

Martedì 24 Settembre 2019 di Alessia Marani
Roma, aggrediti altri due autisti sui bus. Il prefetto: «Più agenti a bordo»

Mentre i lavoratori pensano a difendersi da soli e cercano nei depositi volontari per le «ronde», la prefettura mette mano a un piano di sicurezza per tutelare gli autisti del trasporto pubblico, vittime di aggressioni. Venerdì, infatti, a Palazzo Valentini sono stati convocati i vertici di Atac, Comune, forse dell'ordine e vigili urbani per approntare una strategia comune. Un argomento a dire il vero non nuovo ma che torna alla ribalta dopo l'assalto all'autista dello 046 a Torrevecchia. La violenza, però, nel frattempo, non si ferma. Ieri pomeriggio altri due conducenti sono stati aggrediti ad Acilia e sull'Appia.

Roma, le ronde degli autisti sui bus: «Ci difendiamo da soli»

I FATTI
Il primo caso è successo a bordo dello 013 che fa la spola tra Acilia e Malafede, nel X Municipio. Il bus sobbalzava troppo a causa della strada dissestata, nei pressi di via Nino Taranto. Così un passeggero se l'è presa con il conducente: «Ma come ca... guidi?». Dalle parole è passato alle mani e una volta fermato il pullman al capolinea è sceso giù, ha raccolto un sasso e lo ha scaraventato contro la vettura rompendo un vetro. Ancora sotto choc il conducente, M.D. 47 anni, del deposito della Maglianella, medicato in pronto soccorso e refertato con dieci giorni di prognosi per una forte contusione al collo. La polizia sta cercando l'aggressore, fotografato da un testimone e dall'autista. Sempre ieri, i carabinieri del Gruppo Ostia hanno denunciato per interruzione di pubblico servizio uno straniero che aveva dato in escandescenza a bordo del 701 a Ponte Galeria. In serata, poi, un conducente Atac della linea 654, rimasto incastrato con il mezzo nella zona Appia statuario, è stato assalito da un uomo.
 



IL VERTICE
Intanto, la prefettura sta lavorando a un nuovo piano partendo dal rafforzamento e ampliamento di quanto già sperimentato sulle linee periferiche 314 (Lunghezza-Largo Preneste) e 059 (Torbellamonaca-Tor Vergata),alcune tra le più pericolose della città. Ossia, l'impiego di poliziotti e carabinieri in borghese sui bus. Non bastano, infatti, le telecamere o i pulsanti d'emergenza direttamente collegati con le sale operative delle forze dell'ordine a scongiurare le aggressioni.
Già ieri si è riunito un tavolo con i delegati del Fast Slm per discutere di organizzazione del lavoro e sicurezza nella Roma Tpl, la concessionaria del Comune per le tratte periferiche, la stessa dello 013, dello 059 e del 314. L'incontro era stato calendarizzato da tempo per discutere dei ritardi negli stipendi ma anche per affrontare il tema della sicurezza. Motivi per cui è stato indetto uno sciopero per sabato 12 ottobre.

PAURA DI DENUNCIARE
«Le aziende impegnate nella mobilità cittadina hanno l'obbligo di garantire la massima sicurezza al personale», attacca l'Usb, che per prima ha segnalato gli ultimi episodi. «Tra Atac, Roma Tpl ma anche Cotral - afferma Renzo Coppini, segretario Fast Slm - solo negli ultimi quindici giorni abbiamo registrato certificati medici con prognosi superiori ai 20 giorni. La prefettura ci ha confermato di avere messo in campo pattugliamenti in borghese che saranno rafforzati».
I sindacati segnalano, infine, che le denunce formali da parte del personale vittima di aggressioni sono sempre meno. «Non c'è certezza della pena - conclude Coppini - chi viene fermato, il giorno dopo sta fuori e risale sull'autobus. I conducenti subiscono continue minacce e hanno paura. Eppure, picchiare un autista è un reato grave, ma non ce n'è assolutamente la giusta percezione del fatto».
 

Ultimo aggiornamento: 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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