Roma, focolaio all'Atac: positivo al Covid, morto l'agente di stazione Augusto Angelini

Martedì 3 Novembre 2020 di Flaminia Savelli
Roma, focolaio Atac: positivo al Covid, morto l'agente di stazione Augusto Angelini

Era stato tra i primi a risultare positivi al Covid all'inizio della seconda ondata della pandemia. Dopo quattro settimane di cure e due di ricovero all'ospedale San Filippo Neri, è morto. Non ce l'ha fatta l'agente di stazione dell'Atac Augusto Angelini, di 59 anni, in servizio lungo la Linea A della metropolitana.

Il mini cluster era stato registrato lo scorso primo ottobre. Contagiati, insieme a lui anche altri quattro colleghi e un addetto alla sicurezza.

Il focolaio

Il gruppo di lavoro era in servizio a rotazione nelle stazioni Spagna, Flaminio e Lepanto. Secondo quanto ricostruito delle indagini di tracciamento, tutto sarebbe partito da un contagio familiare. i due gruppi erano in servizio alternato: i primi tre addetti sono risultati positivi cinque giorni prima, quando uno degli impiegati aveva manifestato i primi sintomi di febbre e tosse. Erano stati quindi disposti gli accertamenti per i colleghi che avevano lavorato a stretto contatto con lui durante il turno di servizio. L’ultimo gruppo invece, quello in cui era risultato positivo anche l'agente di stazione poi morto, era stato registrato il primo ottobre. Il protocollo sanitario era stato subito attivato. Con la sanificazione dei locali, degli spogliatoi e del gabbiotto di stazione dove avevano svolto il turno di lavoro nelle ultime due settimane. Gli uffici di via Prenestina poi, avevano riprogrammato e rimodulato i turni delle altre squadre di agenti per garantire la continuità del servizio nelle stazioni della linea A. Le condizioni dell'addetto sono rimaste stabili per due settimane. Poi il quadro clinico è peggiorato ed è stato ricoverato per altre due settimane: «Aveva anche altre patologie – spiega un suo collega – ma non erano gravi. Nessuno di noi si aspettava che non ce l'avrebbe fatta». Ma intanto il numero dei contagiati della municipalizzata è continuato a crescere. Oggi sono 120 tra agenti di stazioni, meccanici e autisti positivi al Covid.

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Il protocollo

«Rispettiamo tutte le misure anti contagio sul posto di lavoro e stiamo molto attenti ma non è sufficiente», dicono i colleghi di stazione della metro. Che una volta entrati in servizio, condividono comunque gli spazi del gabbiotto e gli spogliatoi. Nell'ultima settimana si sono organizzati entrando solo uno alla volta: «Abbiamo paura, i numeri crescono giorno dopo giorno. Nell'ultimo mese – precisano – sono raddoppiati ogni settimana. Ci siamo resi conto che si sono sommati i contagi familiari a quelli sul posto di lavoro. Ecco perché c'è stata questa impennata». Lo scorso 16 ottobre, i positivi tra il personale Atac erano 40 con 300 persone, tra colleghi e familiari, in isolamento fiduciario. Solo tre giorni dopo, era salito a 50. Ancora il 20 ottobre aveva toccato quota 80 contagiati. Nonostante le misure anticontagio sempre più stringenti.

 

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA