Ama, dossier-choc: falliti tutti gli obiettivi su assenze e raccolta

Venerdì 18 Gennaio 2019 di Stefania Piras
Ama, dossier-choc: falliti tutti gli obiettivi su assenze e raccolta

Dovrebbe essere un periodo tranquillo: i romani sono in vacanza, la città è animata dai turisti e quindi la macchina dell'Ama non dovrebbe andare sotto sforzo. E invece i report aziendali del terzo trimestre 2018, ovvero dei mesi estivi immediatamente precedenti al «maledetto incendio del Tmb Salario» come lo ha inquadrato la sindaca Virginia Raggi, raccontano una realtà in forte affanno. Una realtà lontanissima dai progetti ecologici che aveva in mente l'amministrazione M5S che aveva varato nel 2017 un piano operativo per la riduzione dei rifiuti e l'aumento della raccolta differenziata.

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PREVISIONI
Nei mesi estivi sono saltate praticamente tutte le previsioni più ottimistiche che erano state fatte in sede di approvazione di budget. Su tutte le voci spicca la maggiore produzione di rifiuti indifferenziati che ha avuto un forte impatto sui costi di trattamento. Si pensava di raggiungere il 48,9% di raccolta differenziata e invece si è raggiunto il 44,3% con un aumento di rifiuti prodotti che risultano superiori, sia rispetto al consuntivo del terzo Trimestre 2017 (+2,8%), sia rispetto alla previsione di Budget (+4,3%). La conseguenza è stata perciò la riduzione dei ricavi da raccolta differenziata (-32,1%).
Nonostante questo il costo del personale è aumentato di 7 milioni di euro. L'Ama aveva previsto di spendere 261 milioni e ha dovuto sborsarne 268. Per cosa? Tre milioni solo per esodo agevolato, 1,3 per stipendi del personale, altri 1,3 per trattamenti di fine rapporto, in relazione al numero più alto di uscite rispetto a quelle preventivate e 1,2 milioni dovuti ai premi di produzione. Numeri che stonano decisamente con il dato sull'assenteismo che si attesta attorno al 15% in media e che in questo trimestre ha fatto registrare uno 0,6% in più. Inoltre, il totale delle ore di straordinario e festivo è diminuito: erano state preventivate 750 mila ore e ne sono state effettivamente lavorate quasi 688 mila (-8,3%).

IMPIANTI
Gli sbalzi e gli scostamenti rispetto alle previsioni hanno anche inciso su come sono stati trattati i rifiuti prodotti in più. In casa, negli impianti Ama? No, ne hanno beneficiato gli altri. Rispetto al budget di periodo, infatti si evidenzia un incremento dei quantitativi di rifiuti indifferenziati raccolti: + 86.329 tonnellate. Che strada hanno preso? Nei report interni c'è scritto che c'è stato un maggiore utilizzo degli impianti Colari (+57.327 tonnellate), maggiori tonnellate conferite agli altri impianti (+50.351). Mentre le tonnellate trattate dagli impianti Ama sono leggermente inferiori rispetto al valore di Budget (-21.350 tonnellate). Si prevedeva di trattarne 277 mila e ne sono entrate 256 mila. Tutto questo è successo prima che andasse a fuoco il Tmb Salario. Ma è evidente la drammatica mancanza di impianti già con questi dati che infatti segnano mancati investimenti per 49 milioni di euro (-82,2%).

MEZZI
Anche la percentuale dei mezzi disponibili è calata sensibilmente del 20%. L'azienda aveva fissato come obiettivo l'utilizzo del 74,6% per tutto l'anno 2018 (in questo caso infatti non esistono obiettivi trimestrali) ed è riuscita ad averne a disposizione il 59%.
RECLAMI
Il risultato è che la fiducia nell'Ama cade a picco. Basta vedere come sono esplose le segnalazioni dei disservizi. Ci sono state 100 mila chiamate in più, quasi 1000 al giorno. Per la precisione sono state 362.144 (+38%). Ed eravamo in pieno agosto, e il Tmb Salario era pienamente operativo.
 

Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 15:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA