Roma, non solo alberi, ora crollano anche i semafori: è allarme sicurezza

Martedì 18 Febbraio 2020 di Laura Bogliolo
Un ferito a una spalla in via Appia Nuova

Avvallamenti, buche e quella “piscina” che si forma in piazza di Ponte Lungo ogni volta che piove. Alla fine, ieri mattina uno dei semafori ha ceduto, si è schiantato e solo per miracolo non c’è stata la tragedia. Erano le 10.30, siamo sulla via Appia Nuova, davanti all’attraversamento pedonale percorso da centinaia di persone e soprattutto dagli studenti del vicino e storico liceo classico Augusto. Siamo, tra l’altro, a pochi passi da una delle uscite della stazione Ponte Lungo della linea A della metropolitana. Il semaforo è crollato un po’ come ormai accade da tempo con gli alberi. «Adesso dobbiamo avere paura anche degli impianti agli incroci non più solo dei pini...» diceva un’anziana ieri mattina su via Gela. Nello schianto una persona è rimasta ferita a una spalla, ma ha rifiutato i soccorsi. La base del palo era completamente deteriorata, usurata.

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«Non c’era vento, pensiamo piuttosto a un problema della pavimentazione, dopotutto quella è una zona che ha parecchi problemi per l’asfalto deteriorato» il primo commento dell’assessore ai Lavori Pubblici e alla Mobilità del VII Municipio, Salvatore Vivace. È del Comune la competenza su via Appia Nuova, una delle strade che lo scorso anno è stata oggetto del piano “Strade Nuove”. «Siamo intervenuti su via Appia Nuova, nel tratto compreso tra Piazza Cesare Cantù e viale Furio Camillo e nel punto tra via Gela e via Bobbi» annunciava la sindaca Virginia Raggi a novembre dello scorso anno. Ma i marciapiedi su una delle più importanti vie dello shopping restano in condizioni pietose, così come accade in tante altre zone della Capitale. Il rifacimento della strada è stato necessario anche a causa delle radici dei pini che hanno sollevato la sede stradale in più parti e imposto il limite di velocità “lumaca” dei 30 chilometri all’ora. Diversi pini sono caduti non lontano dal luogo dell’incidente di ieri e altri sono stati abbattuti per motivi di sicurezza.

«I semafori vengono controllati con frequenza - aggiunge Vivace - stiamo intervenendo anche per rimuovere gli adesivi degli svuota cantine, non si esclude che quel semaforo possa essere stato urtato da qualche auto». Secondo Agenzia per la Mobilità l’impianto «è stato abbattuto». Ma i residenti non la pensano così: «Il palo era deteriorato alla base, fracido». Poco dopo lo schianto il semaforo è stato sostituito. «In quel punto - conclude Vivace - quando piove ci sono spesso allagamenti, abbiamo comunque chiesto agli uffici del Comune di verificare la sicurezza dell’impianto». 

Le condizioni dei marciapiedi in quell’area sono critiche: l’asfalto è pieno di crepe, ci sono avvallamenti e l’assenza di pulizie delle caditoie provoca spesso allagamenti.

E non è raro vedere crescere erbacce alla base degli impianti a causa di aperture sull’asfalto, buche, deterioramento della sede stradale e anche “rattoppi”.  L’assenza di manutenzione del verde, delle strade e la carenza di controlli è un mix micidiale per la sicurezza dei romani e il caso di ieri è stato un esempio emblematico. «Mio figlio percorre quella strada ogni mattina - diceva ieri mamma Flavia - frequenta il liceo Augusto e non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere». Resta comunque l’incognita di un urto da parte di un camion o di un’auto durante un tentativo di manovra, anche se in quel punto non si può parcheggiare e il semaforo si trova sopra il marciapiede.
 
 

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