«I bambini li ho visti e ho sentito le mamme che urlavano, poi mi sono allontanato e ho girato a sinistra».
LA DINAMICA
Si è schiantato contro una Fiat Panda in sosta: così è terminata la fuga del 63enne che mercoledì pomeriggio, alla guida di una Dacia Dokker, ha seminato il panico sulla Nomentana, investendo due fratellini di 11 e 7 anni, all’altezza di via Giampiero Arci. L’uomo ha poi ha continuato la corsa colpendo una serie di macchine parcheggiate e una donna di 60 anni. A intervenire, mentre i bambini venivano trasportati al Bambin Gesù in codice Rosso (non sono però in pericolo di vita) e la donna al Pertini per un politrauma, e bloccare l’uomo sono state le pattuglie del III Gruppo Nomentano della polizia locale, che lo hanno rintracciato all’altezza di via Gaspara Stampa e posto in stato di fermo. Dopo aver consegnato spontaneamente i documenti agli agenti, però, il 63enne ha aggredito una poliziotta prendendola a pugni.
L’UDIENZA
Arrestato e condotto in aula per l’udienza di convalida, con giudizio direttissimo, Moianetti, che in passato ha svolto il lavoro di autista, è apparso in stato confusionale, alternando lunghi momenti di silenzio ad attimi di lucidità in cui ha ammesso le sue responsabilità, ma ricordando a fatica la dinamica degli incidenti. «Ho visto i due bambini e le mamme che urlavano, c’era la strada libera e sono andato via – ha ammesso riguardo all’investimento dei minori – non ricordo se la signora sia sbucata all’improvviso sulle strisce pedonali, ma quando sono sceso dall’auto c’erano già dieci o dodici persone intorno a me». Nonostante le domande del giudice, il 63enne non è riuscito a fornire una spiegazione per le sue azioni: «Non ho avuto mancamenti e non mi si è appannata la vista, mi sono ritrovato lì». Infine, sull’aggressione, ha aggiunto: «Non so neanche perché ho picchiato la poliziotta». Il pm ha richiesto la custodia cautelare in carcere, ma il giudice ha convalidato l’arresto senza alcuna misura in attesa della prossima udienza in cui si potrebbe procedere con rito abbreviato dopo una perizia psichiatrica. «Non deve guidare macchine, vada a piedi», la raccomandazione fatta all’uomo prima della liberazione.