La siccità di quest'estate aveva fatto sparire le zanzare da Roma.
IL PARERE
«Le zone umide incidono molto nella crescita di questo genere di insetti, ed è molto probabile che dovremo convivere a lungo con loro, anche al di là dei mesi più caldi che tradizionalmente contraddistinguono la loro presenza nelle città - spiega la studiosa, che in Italia è tra le organizzatrici della City Nature Challenge, un'iniziativa internazionale realizzata proprio per fare in modo che i cittadini individuino flora e fauna nelle aree urbanizzate - Tutto dipenderà dal clima e da diversi fattori che potranno incidere, come l'umidità e le piogge». In questi ultimi giorni, complici i primi temporali che stanno accompagnando il passaggio dall'estate all'autunno, ci sono sempre più segnalazioni di persone che sono tornate a sentire le zanzare ronzare nelle orecchie.
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Due sono quelle che caratterizzano la Capitale: una è la zanzara comune, la Culex pipiens. L'altra è la tigre, l'Aedes albopictus, caratterizzata dalle sue striature sul dorso. Originaria del Sudest asiatico, a Roma è arrivata nella tarda estate del 1997. La specie è particolarmente aggressiva e punge solitamente nelle ore diurne. Nella Capitale, secondo un lavoro del Laboratorio di Parassitologia dell'Istituto superiore di sanità, è attiva da marzo a novembre, con «residui di attività degli adulti fino a dicembre». «L'insetto raggiunge il picco massimo di densità tra agosto e settembre», si legge nella ricerca che monitorò l'evoluzione della zanzara nella Capitale. Secondo un lavoro coordinato lo scorso anno dall'Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana e pubblicato sul Journal of medical Entomology, proprio la zanzara tigre asiatica nell'Italia centrale potrebbe essere continuare a pungere durante i mesi più freddi. Gli studiosi hanno raccomandato il rafforzamento della sorveglianza tra giugno e novembre, monitorando anche l'andamento delle precipitazioni e delle temperature. «Inoltre, in una prospettiva di riduzione del rischio - hanno proseguito i ricercatori - le Asl e le istituzioni dovrebbero realizzare campagne di sensibilizzazione per aiutare la comunità ad eliminare e controllare i siti di riproduzione delle zanzare nelle proprietà private».
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