Valentino a Trinità dei Monti, l’alta moda torna nella casa più bella

Grande festa della moda per la maison capitolina che fa sfilare la sua nuova collezione “The Beginning”: parata di vip da Anne Hathaway a Naomi Campbell

Sabato 9 Luglio 2022 di Anna Franco
Valentino a Trinità dei Monti, l’alta moda torna nella casa più bella

La prima uscita è un bouquet di rose rosse, un ponte con una delle più famose e iniziali creazioni di Valentino: l'abito Fiesta del 1959. Poi, ad accendere la magia lungo la Scalinata di Trinità de' Monti e gli applausi della platea, sistemata nel cuore di piazza di Spagna, i 103 abiti, indossati da modelle di colore, fluid gender, curvy, della collezione Valentino haute couture The Beginning, disegnati dal creativo della casa di moda romana, Pierpaolo Piccioli. Un'esplosione di fantasia e mondanità che proietta Roma su palcoscenici di tutto il mondo.
IL MARMO
Sulla passerella candida come il marmo della scalinata passano ragazze nere, asiatiche, donne mature e con proporzioni diverse, uomini che indossano abiti femminili e viceversa, che non hanno alcun problema a frusciare tra i plissé e le rouche giallo fluo di un abito di leggerissima organza per poi indossare, subito dopo, un cappotto costituto unicamente di nastri di cachemire e nylon bianchi e neri. «Voglio che la couture, per sua natura elitaria, sia aperta a tutti», spiega il creativo di Valentino presentando lo show che ha bloccato il centro in un'estatica istantanea di bellezza «a chi non rientrava nei canoni, un tempo certe passerelle erano precluse.

Oggi apro a questa umanità uno dei luoghi simbolo dell'Italia, la scalinata di Trinità dei Monti, famosa in tutto il mondo, perché voglio che dalle periferie dell'estetica possano accedere a quella centralità della bellezza che coinvolge e stravolge, che può cambiare il mondo con la sua potenza».

 


E la città si è fermata per il ritorno della moda vera nella Capitale e per una festa, blindatissima, fino a tardi alle Terme di Caracalla, con Anne Hathaway, Naomi Campbell, Kate Hudson, Elodie, Laura Pausini, Drusilla Foer, tra gli altri. Lo show glamour e attesissimo (immortalato da tantissimi che curiosi, italiani e stranieri) si snoda tra via Gregoriana, dove c'è l'ingresso degli atelier Valentino, la scalinata di piazza di Spagna e, poi, prosegue su piazza Mignanelli, terminando nell'immutabile portone della storica maison. Non a caso la collezione si chiama The Beginning (L'inizio), «perché nell'alta moda ogni volta è una prima volta. Questa casa di moda esiste da più di mezzo secolo, il palazzo dove risiede è lo stesso da sempre, così come l'affaccio o i luoghi che la incorniciano. Ciò che cambia sono le persone e il loro sentire, che io voglio celebrare con questa passerella, che per molti è tale, ma per noi che ogni giorno lavoriamo qui è semplicemente il tratto di strada che percorriamo per venire al lavoro».
La memoria e il futuro che dialogano nel nome della bellezza e della tradizione tutta romana, immortalata da centinaia di flash. «Può sembrare strano che dopo ben 23 anni che lavoro in Valentino abbia sentito solo adesso il bisogno di una collezione di haute couture che fosse un dialogo potente col fondatore della maison - racconta il direttore creativo Piccioli, presentando lo show che ha bloccato il centro in un'estatica istantanea di bellezza - C'è sempre stato un forte legame col passato, eppure ho sentito che il momento giusto era questo, senza nessuna celebrazione, ma con una conversazione che guarda al futuro e il posto giusto era solo questo, Roma, dove tutto è iniziato e continua».

Valentino in piazza di Spagna, la sfilata alle 20.30: «Roma è il luogo dove tutto comincia, la vita e la nostra storia». Poi il party alle Terme di Caracalla


LE PIUME
Tutto è trasformato, rivissuto, alleggerito. Le piume formano una gonna longuette turchese, ma abbinata a una t-shirt crop. I budellini con cui il fondatore costruiva interi abiti diventano un dettaglio sullo scollo di un miniabito vedo non vedo con gonna nuvola in volant di organza. Il bianco e nero prende il volo in una cappa costruita così geometricamente in tulle, gazar e pizzo da sembrare assemblata su un vestito ridottissimo abbinato a collant con strass. Le canotte si indossano sotto cappotti leggerissimi di paillette argentate, di petali bordeaux e sotto il tuxedo infarcito di micro pietre, interscambiabile tra lei e lui. Transita tra i due guardaroba anche il vestito tunica che è una pioggia di cristalli e perle.
Il tutto accompagnato dalla standing ovation degli ospiti, ma anche di chi è accalcato dietro le transenne, perché l'evento è un qualcosa che ha coinvolto il cuore della città, dopo 35 anni di vuoto. «Quando c'era Donna Sotto le Stelle era anch'io lì e tuttora mi sento in fondo alla strada. Sono sempre quel ragazzo che dormiva in stazione e che la mattina seguente tornava a Nettuno». E chissà se proprio su quel treno, arroventato dal sole, tra pendolari e coppie di adolescenti abbracciati verso il mare, ha preso una prima forma questa collezione. O, almeno, il suo sogno. Quello un giorno di farla e di farcela.
 

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Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 18:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA