Il giorno è arrivato: dopo la parentesi dei “Junior open day” dedicati agli adolescenti, dal 18 luglio i ragazzi con un’età compresa tra i 12 e i 16 anni potranno iniziare il percorso di vaccinazione contro il Covid in 30 hub del Lazio che trattano e somministrano il farmaco Pfizer.
Vaccini Lazio, via alle dosi Pfizer per ragazzi da 12 a 16 anni in 30 hub
E si andrà avanti per tutto il mese di luglio e per la prima metà di agosto - fino a quando i centri vaccinali resteranno aperti - per passare poi il testimone delle somministrazioni ai medici di famiglia e ai pediatri - già chiamati a prestare servizio e supporto alla campagna da domani - negli ambulatori. Insomma, non ci sarà una sola settimana dedicata agli adolescenti come si temeva in un primo momento a fronte delle centellinate dosi Pfizer consegnate alla Regione. L’obiettivo del resto resta uno: immunizzare, quanto più velocemente possibile, i ragazzi che il 13 settembre torneranno in classe con l’avvio del nuovo anno scolastico.
La platea degli studenti tra i 12 e i 16 è molto ampia e conta circa 250 mila giovani in tutto il territorio regionale. Le vaccinazioni potranno andare avanti tutta l’estate e quindi è verosimile credere - se le prenotazioni continueranno a essere così numerose - che si riuscirà a coprire con almeno la prima dose circa il 90% del target entro i primi di settembre. Del resto la vaccinazione degli studenti è in una qualche misura prerogativa per far decadere il ricorso alla didattica a distanza. Ma se da una parte i giovani si dicono presenti dall’altra c’è ancora uno zoccolo duro di over 60 che della vaccinazione non vuole proprio sentire parlare.
I REFRATTARI - Ogni medico di famiglia ha ancora in media due pazienti che rientrano nel target di anziani refrattari alla vaccinazione. Si stimano, contando dunque i camici bianchi e i mutuati, almeno 10 mila persone che non hanno ancora iniziato il percorso vaccinale mentre negli hub ogni giorno una quarantina di persone disertano i richiami. È successo all’hub di Porta di Roma, a Termini ma anche a Fiumicino. «I motivi sono diversi - spiegano dalla Croce Rossa italiana che gestisce questi presidi - c’è chi posticipa e cambia la data, oppure chi ha avuto il Covid e quindi cancella l’appuntamento». Intanto, pur con più di 6 milioni di dosi somministrate, i contagi tornano prepotentemente a salire. Ieri nel Lazio sono stati scoperti 443 nuovi positivi (più 90 sul giorno precedente) e la Regione conferma un rialzo nell’ultima settimana dell’80% con una prevalenza di positivi che hanno in media 23 anni. Ad aumentare, inevitabilmente, anche l’indice Rt che si attesta sullo 0,81.