«Ma come ho fatto a fidarmi? «Sembravano due brave persone». Sensi di colpa, incredulità e soprattutto tante domande. Sono gli interrogativi che in questi giorni assalgono molte persone, soprattutto donne, vittime dei truffatori domestici, da un lato all’altro della città di Rocca di Papa, e più in generale ai Castelli Romani.
Roma, si fingono amici del nipote e si fanno dare 14mila euro: truffa a due anziani
Un fenomeno in crescita, che impegna moltissimo gli investigatori. Spesso a essere rubati sono i risparmi di una vita, i gioielli e ricordi più cari che in un attimo si volatilizzano. E i malviventi dimostrano di non avere nessuna pietà. L’ultimo colpo è avvenuto a Rocca di Papa, dove l’altro giorno la “banda dei vecchietti” ha superato se stessa: due giovani provenienti dalla Campania sono arrivati ad appostarsi di fronte all’ufficio postale dove era appena entrata una pensionata di 87 anni che erano riusciti a irretire, entrando a casa sua e impossessandosi di alcuni gioielli, tra i quali le fedi nuziali.
I CONTROLLI
Un episodio che dimostra, come nonostante i corsi tenuti dalle forze dell’ordine in parrocchie, scuole e associazioni per sensibilizzare la cittadinanza, ci sia ancora molto da fare. Le gang specializzate sono più d’una, considerando il modus operandi spesso diverso: si va dai finti venditori a domicilio alle vittime di inesistenti incidenti che chiamano in causa un figlio, un fratello, un nipote. «È incredibile la loro fantasia e capacità di convincimento, sembrano davvero attori professionisti» sintetizza un investigatore. I due arrestati a Rocca di Papa dai militari della compagnia di Frascati, diretti dal capitano Giuseppe Viviano, potrebbero essere gli autori di altri raggiri messi a segno negli ultimi mesi. «Aveva l’accento napoletano» questo il dettaglio fornito da Giovanna 87 anni, di Cava dei Selci, località di Marino, che aveva fatto entrare in casa un sedicente venditore di lenzuola. Il truffatore, in una manciata di secondi, aveva arraffato i soldi ed era poi scappato senza lasciare traccia, probabilmente atteso fuori da un complice.
L'ULTIMO RAGGIRO
Qualche settimana prima Mariella, 90 anni, era stata raggirata nel suo appartamento di piazza Mazzini a Marino. «Sono abilissimi - aggiunge un ufficiale dell’Arma - e fanno leva sulla psicologia degli anziani e sull’affetto che provano per nipoti e familiari». Così, la telefonata del finto nipote si è trasformata nel cavallo di battaglia di persone senza scrupoli, che approfittano delle fasce più fragili della società. Una tecnica che ha colpito di recente ad Ariccia: tra le ultime vittime, anche una 86enne che, ricevuta una telefonata da un sedicente nipote, ha consegnato a un presunto incaricato delle poste denaro e preziosi per 4000 mila euro, al fine di saldare un debito. Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, questo il copione recitato dai truffatori.
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