Anzio choc, violentata a 19 anni mentre ritorna a casa da sola: la ragazza stuprata in una baracca

Era appena scesa dall'autobus per far rientro a casa. Soccorsa da un passante che l’aveva sentita gridare

Sabato 13 Maggio 2023 di Ivo Iannozzi e Camilla Mozzetti
Anzio choc, violentata a 19 anni mentre ritorna a casa da sola: la ragazza stuprata in una baracca

Prima Latina, ora Anzio: ancora una violenza sessuale e stavolta la vittima ha 19 anni. La chiameremo Angela: è una studentessa. Venerdì sera, intorno alle 22, stava rientrando a casa quando uno sconosciuto l’ha aggredita, picchiata e violentata in mezzo ad un campo non lontano da un vecchio capanno, ritrovo di sbandati e senza tetto. Il suo stupratore potrebbe essere uno di loro, ma non è certo: nelle mani della Squadra Mobile di Roma, titolare delle indagini, non c’è nessun identikit e questo per una molteplicità di fattori. Torniamo a due sere fa: Angela è una ragazza italiana, figlia di genitori romeni, abita nel quartiere Europa della cittadina sul litorale laziale. Una zona residenziale con molti servizi: ci sono le scuole, i campi sportivi, la biblioteca cittadina. Ci vivono principalmente famiglie, ma ci sono almeno due palazzine dove il tasso di criminalità è più alto e dove è frequente lo spaccio di stupefacenti. 
Angela, come sempre e come fanno in tanti, scende da un autobus e per tornare a casa, “taglia” per la solita scorciatoia.

Un viottolo sterrato in mezzo a un campo, lungo circa 200 metri, dove l’erba arriva a raggiungere in altezza una persona di un metro e 65 centimetri. Non c’è illuminazione, non ci sono telecamere. Il campo confina con uno degli istituti scolastici che, di venerdì sera, è chiuso. Tagliare per quella stradina è la cosa più facile, più veloce. Lo fanno tutti, sempre. Certo, bisogna fare in fretta, perché lì vanno a spacciare e pure a drogarsi, ma è ora di rientrare a casa. 

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La dinamica

Qui Angela viene prima afferrata e poi buttata sull’erba, scompare sotto il peso di un uomo, ancora ricercato, urla ma nessuno la sente e nessuno la vede, perché l’incuria e il degrado l’hanno inghiottita insieme a quell’individuo che l’ha presa, non lontano da quel capanno abbandonato dove si trovano i resti di tante umanità disgraziate di passaggio. Dopo la violenza l’uomo fugge, la ragazza resta immobile, sotto choc, poi si alza e, barcollando, arriva sul ciglio della strada. Qualcuno la vede e la aiuta. Lei non sa dire né descrivere chi l’abbia aggredita e violentata. Intanto la madre, da casa, non vedendola tornare e senza ricevere risposta a telefonate e messaggi, chiama la polizia. Il seguito è il racconto difficile e terribile che viene fatto in ospedale, dove i sanitari attivano le procedure previste in casi di violenza sessuale. Partono le indagini, ma il materiale è poco: si confida di poter estrapolare un Dna maschile dal corpo della ragazzina, inserirlo in banca dati e sperare che l’aggressore sia già stato censito. Più difficile credere che le impronte recuperate nel capanno possano essere utili. Tra quelle quattro mura in legno c’è di fatto una piccola discarica: anche se l’uomo avesse lasciato delle tracce non sarebbero certo le uniche. Angela intanto è tornata a casa, non è stato necessario il ricovero in ospedale. Gli agenti di polizia hanno battuto tutta la zona in cerca di videocamere utili da cui poter estrapolare delle immagini. Nelle prossime ore potrebbero esserci (è la speranza) novità. Per ora, c’è l’ennesima storia di violenza.

I precedenti

Lo stupro di Anzio è solo l’ultimo episodio: dopo la violenza alla stazione Centrale di Milano subita da una 36enne, non molti giorni fa una ragazzina di soli 16 anni è stata violentata a Latina da un uomo, poi arrestato. Era uscita con un amico e a bordo di una minicar, si erano diretti nell’ex zuccherificio della città, dismesso da anni, quando si sono imbattuti in Marcu Dragos, romeno di 30 anni: ha colpito al volto il ragazzo salendo poi a bordo della piccola auto e portandosi via la 16enne. L’uomo, con alle spalle precedenti per lo più contro il patrimonio, è stato rintracciato non molti giorno dopo dalla Mobile di Latina: si era nascosto in un’altra fabbrica abbandonata.

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 01:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA