Gli avvistamenti nella Capitale proseguono: la stagione dei biacchi non è (ancora) terminata. Una specie non velenosa, molto comune in Italia: abile arrampicatore e nuotatore, il biacco inizia la stagione riproduttiva nel mese di aprile e verso luglio arriva la deposizione della femmina che schiuderà le uova tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre.
Il precedente
La scorsa settimana sono stati diversi turisti americani ad accorgersi di un altro esemplare ( Hierophis Viridiflavus, ndr) lungo un metro e 30 centimetri - nel corso di una passeggiata al Foro Romano. Una “sorpresa” del tutto inaspettata tra le statue e monumenti che da sempre sono considerati i simboli di Roma: il rettile si aggirava tra le pietre millenarie di uno spazio archeologico, un tempo il centro della vita pubblica e sociale della città. L’incredulità dei visitatori che sin da subito si sono chiesti: «Will it be a viper?». Nessuna specie velenosa, tantomeno una vipera. Solo l’ennesimo biacco che - come sottolineato dall’esperto Andrea Lunerti - utilizza le pietre come termoregolatore. «Le rocce, come le pietre seppur storiche, durante il giorno immagazzinano calore e per questo motivo diventano un “rifugio” per gli ofidi», specifica l’etologo. «In questo periodo poi - prosegue - stanno cercando di trovare più cibo possibile prima della fase invernale. Si avvicinano, quindi, negli ambienti domestici dove spesso sono soliti esserci gechi, topi e lucertole, loro prede».