Roma, stretta sulle case dei custodi: fuori gli abusivi dalle scuole. Per restare sarà necessario pagare l'affitto

Delibera del Comune sui 400 alloggi occupati: resteranno solo gli over65

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Francesco Pacifico
Roma, stretta sulle case dei custodi: fuori gli abusivi dalle scuole. Per restare sarà necessario pagare l'affitto

Resteranno soltanto gli over65 o quelli che, all'interno del proprio nucleo familiare, hanno figli con un livello di invalidità non inferiore al 74 per cento. E dovranno pagare come si fa per le case popolari. L'ha deciso il Comune per risolvere l'annosa questione - la prima delibera è del 2009 - degli appartamenti nelle scuole degli ex custodi occupati illegalmente.
Una volta, infatti, c'erano i custodi nelle scuole.

Che vivevano in un alloggio messo loro a disposizione, all'interno degli istituti o nei cortili per controllare meglio la situazione di giorno e di notte. A ricordo di quella stagione, adesso, ci sono soltanto a Roma 400 appartamenti abitati abusivamente dai guardiani andati in pensione oppure da loro eredi, che non hanno alcun diritto.

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Dove in pochissimi pagano l'affitto e ancora meno le utenze. Locali - anche in scuole note come il Righi, il Manin, il Newton o il Kennedy - che i presidi reclamano da tempo, visti gli spazi risicati a loro disposizione. Come detto, il Campidoglio ha deciso di intervenire: su spinta del presidente della commissione capitolina alla Casa, Yuri Trombetti, gli assessori Claudia Pratelli (Istruzione) e Tobia Zevi (Patrimonio) si apprestano ad approvare in giunta una delibera per risolvere il problema, alla quale hanno collaborato la presidente commissione Scuola, Carla Fermariello, il provveditorato, l'associazione dei presidi e quella degli inquilini.
Dal fronte dei presidi, il presidente dell'Anp Roma Mario Rusconi, ricorda «di aver segnalato la vicenda una quindicina di anni fa, senza che nessuno intervenisse davvero. Al di là che vanno sanate le situazioni di illegalità, abbiamo bisogno di quegli spazi per creare nuove aule, biblioteche, laboratori, allargare le mense o le palestre. Per migliorare la didattica e i servizi destinati ai ragazzi».
LE REGOLE
Il testo della delibera concordata tra il Comune e il mondo della scuola prevede che potranno restare negli alloggi soltanto gli ex custodi che hanno più di 65 anni o quelli che hanno figli con invalidità non inferiore al 74 per cento. Soprattutto, devono essersi insediati da 10 anni, avere lo stesso reddito annuo (18 mila euro) richiesto per l'accesso alle case popolari e quindi pagare regolarmente l'affitto calmierato e le utenze, saldando gli arretrati. Chi non mantiene un comportamento adeguato rischia di perdere la casa. Dalle prime stime, dovrebbero essere un centinaio gli alloggi da lasciare alla categoria degli ex guardiani. Tutti gli altri saranno sgomberati e gli occupanti dovranno anche loro risarcire i canoni arretrati ed eliminare, se li hanno commessi, abusi edilizi. Sempre la delibera prevede di avviare un monitoraggio con l'ufficio scolastico regionale, un'opera di pulizia da parte di Ama e manutenzioni straordinarie per sanare nodi strutturali come la presenza di amianto.

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Spiega l'assessore Zevi: «Queste strutture continueranno ad avere una finalità sociale». Aggiunge al riguardo l'assessore Pratelli: «Lo spirito della nostra iniziativa è duplice: da un lato tutelare i soggetti più deboli, dall'altro restituire all'uso pubblico e collettivo spazi in una città dove non sempre ci sono strutture sufficienti per rispondere ai bisogni e ai desideri della città. E tra queste necessità c'è l'istruzione». In quest'ottica si guarda a destinare gli ex alloggi principalmente «alle scuole, anche nel progetto di tenerle aperte per tutta la giornata e per ampliare l'offerta didattica, e ai Municipi. Potranno ospitare laboratori, bibliopoint, ludoteche, ma anche le associazioni dei genitori, come si è già stabilito alla Pisacane». Trombetti sottolinea la decisione di «riportare la legalità su una vicenda dove le precedenti giunte avevano fallito» e non esclude «la possibilità di chiedere ai custodi che resteranno al loro posto, di dare una mano e fare dei piccoli lavori di manutenzione, come il giardinaggio». Fermariello parla di «una bella battaglia di rinascita per la città, tanto più attesa dopo le sofferenze che la pandemia ha inflitto in particolare al mondo educativo».

 

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA