Francesco Sandrelli, chi era il pittore morto bruciato sul Gra a Roma: il video del suo incidente diventò virale sui social

La sua morte è diventata virale sui social per un video mandato a Welcome to favelas. Ma ora l'autore di quel filmato rischia grosso.

Mercoledì 5 Aprile 2023
Francesco Sandrelli, chi era il pittore morto bruciato sul Gra a Roma: il video del suo incidente diventò virale sui social

La sua morte è diventata virale sui social. Bruciato vivo fuori dalla sua auto che aveva preso fuoco sul Grande Raccordo Anulare di Roma, mentre gli altri automobilisti sfrecciavano senza fermarsi e qualcuno lo ha persino filmato pensando di inviare il video a Welcome to Favelas. Francesco Sandrelli, cortonese, pittore e poeta di 53 anni, è morto il 24 marzo in un ospedale romano dopo quasi due mesi di agonia per le ustioni che non gli hanno lasciato scampo. «Abbiamo perso dignità e umanità», ha detto nell'omelia del suo funerale  il parroco congolese, affiancato dal Vescovo emerito Italo Castellani, come racconta il Corriere della Sera, con riferimento a chi non ha pensato nemmeno a prestare soccorso e ha commentato il momento in cui l'uomo stava bruciando con una battuta: «A zì, hai pijato foco?». 

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Le indagini

Adesso l'autore di quel filmato rischia grosso.

Il fatto è avvenuto il 6 febbraio ma l'uomo vittima dell'incidente, appartenente a una grande famiglia nobile di Cortona, morirà a causa delle ustioni il 24 marzo. Il filmato spopola sul web. Ma poco dopo i gestori della pagina decidono di rimuovere il video.  I familiari vogliono giustizia. Denunciano tutto. Scende in campo la procura con una doppia indagine, la prima per accertare le cause del rogo, la seconda, del Pm Silvia Sereni per omissione di soccorso. In particolare, viene dato incarico alla Polstrada di rintracciare gli autori, o l'autore, del video: perché non si sono fermati invece di limitarsi cinicamente ad attivare lo smarttphone in modalità video? Il caso monta. 

 

Chi è la vittima

La famiglia Sandrelli è proprietaria della villa storica più grande e più imponente di Cortona. La famiglia del pittore, cresciuto a Cortona, dove aveva frequentato il liceo, protagonista di mostre in mezzo mondo, pare pronta a costituirsi parte civile. «È stato riprovevole – dice la sorella Mara - oggi siamo noi quelli a cui tocca vivere questa situazione. Ma in altri casi analoghi è successo esattamente lo stesso: questa indifferenza è anche figlia di una società che attraverso i social media spettacolarizza tutto». Gli stessi concetti del parroco e del Vescovo Castellani nell'omelia di oggi. Francesco non ce l'ha fatta e forse poteva salvarsi. 

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA