Orticaria, è picco di casi a Roma. I medici: «Pelle vittima dello smog. Bambini i più colpiti»

Con la primavera aumentano le allergie: «Su del 10% le patologie dermatologiche»

Martedì 2 Maggio 2023 di Giampiero Valenza
Orticaria, è picco di casi a Roma. I medici: «Pelle vittima dello smog. Bambini i più colpiti»

Starnuti e occhi rossi: la primavera anche a Roma colpisce mietendo le sue vittime.

In questo periodo c’è un vero e proprio boom di casi di allergia (complici la primavera e i pollini delle piante), ma ciò che sta colpendo i medici è l’aumento dei casi delle allergie della pelle tra i bambini e gli adulti. Nella Capitale gli specialisti stanno osservando una crescita del numero dei pazienti. 

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Elena Galli è nel direttivo della Siaip, la Società italiana di allergologia e immunologia Pediatrica. Lei, dal suo osservatorio clinico dell’ospedale Fatebenefratelli San Pietro, lo conferma: «I casi sono nettamente aumentati - spiega - La crescita è stata almeno del 10%». La dottoressa spiega che i casi acuti possono durare sei settimane, e che è facile distinguerli dalle frequenti dermatiti atopiche. «Ci sono piccoli ponfi larghi da un millimetro fino a cinque centimetri. L’orticaria acuta è qualcosa di fugace, va e viene - aggiunge - Solitamente c’è un orario in cui è maggiore, ma poi tende a scomparire. Nella dermatite atopica le lesioni sono invece fisse». Ma quali possono essere le cause di questa esplosione di pazienti? Secondo la studiosa ci sono tantissime cause che possono scatenarla, «compreso l’aumento dell’inquinamento o l’esposizione a conservanti e solfiti». «Ma tra i bambini la patogenesi è più frequentemente per un’infezione», sottolinea. «Non curare subito un’orticaria acuta può voler dire avere una maggiore probabilità di ritorno della patologia», aggiunge. E le terapie a disposizione sono diverse: «Anche i nuovi anticorpi monoclonali», spiega. «Ormai un romano su quattro è allergico - dice Manuela Carrera, specialista in Dermatologia e Venereologia dell’Ospedale Israelitico - il numero di chi ne soffre è in aumento. Gli ambienti in cui viviamo ci condizionano parecchio e a ciò si aggiunge una predisposizione genetica». I romani, dunque, vivono una stagione di nuovi pruriti dettata anche dagli inquinanti che ormai riempiono l’aria delle città. «C’è una sempre maggiore iper-reattività», prosegue Carrera, che precisa come siano in crescita anche i casi di allergia al nickel.

LA SENSIBILITÀ

«Faccio questo mestiere da 25 anni, e nell’ultimo decennio i numeri sono sempre stati in aumento - aggiunge la specialista dell’Israelitico - Quasi una persona su tre può dire di avere questa allergia, che non tocca solo la pelle, ma porta anche a sintomi gastrointestinali. L’allergia al nickel è anche per accumulo del minerale nell’organismo, quindi anche per mangiare troppi alimenti che lo contengono». Osservata speciale, in città sempre più inquinate e al centro dei cambiamenti climatici, è dunque la pelle. Il sole che picchia sempre più costringe anche a riconsiderare la classica passeggiata dello shopping tra le vie del centro. «Bisogna fare attenzione - dice Carrera - L’incidenza del melanoma, il tumore della pelle, è aumentata del 20% tra 2019 e 2020, frutto dell’esposizione sconsiderata che abbiamo avuto negli anni passati. Ora se si va in giro in città come Roma bisogna usare almeno una protezione 30: una regola che vale per chi ha un fototipo scuro e non ha avuto danni solari, tumori della pelle, macchie o segni pre-cancerosi. I fattori di protezione, gli occhiali, i cappelli, sono importanti».

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