Monopattini Roma, multe flop. Le società coprono i clienti: i trasgressori non pagano

La quasi totalità delle sanzioni elevate riguarda solo il parcheggio selvaggio

Martedì 29 Novembre 2022 di Francesco Pacifico
Monopattini Roma, multe flop. Le società coprono i clienti: i trasgressori non pagano

A Roma neppure le multe riescono a frenare il dilagare del monopattino selvaggio. Rispetto al passato le sanzioni stanno aumentando: 50mila in media al mese - a quanto trapela dalle compagnie di sharing - che sono salite a 70mila nei periodi estivi o quelli con maggiore presenza di turisti nella Capitale.

Peccato, però, che quasi mai le paghino i trasgressori: cioè quelli che parcheggiano sui marciapiedi o davanti ai monumenti, vanno contromano o in due sullo stesso mezzo, non si fermano al rosso. Per non perdere clienti, le aziende preferiscono accollarsi il costo dei verbali, facendo così dissolvere l’effetto deterrente delle multe.

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Monopattini, multe flop


Dopo tante sollecitazioni arrivate in primavera dal Campidoglio e dal I Municipio, il comando della polizia locale di Roma ha deciso una stretta. Non a caso lo scorso maggio si registrarono non poche polemiche di natura sindacale, quando il comandante Ugo Angeloni chiese ai suoi uomini anche di segnalare le infrazioni delle due ruote su un questionario. Le multe sono aumentate, con i picchi di 70mila contravvenzioni al mese durante l’estate. Anche se i numeri possono trarre in inganno. Intanto perché le sanzioni vengono comminate soltanto per divieto di sosta, con il risultato che non c’è alcun contrasto alle altre infrazioni, come la guida contromano, l’andare in due su un mezzo omologato per uno, l’eccesso di velocità o il mancato rispetto dei semafori. In più non va dimenticato che a Roma sono in circolazione 16mila monopattini, messi in strade da sette compagnie: di conseguenza, 50 o 70mila multe comminate ai trasgressori sembrano un’inezia rispetto alla pletora di violazioni al codice della strada effettuate da chi guida questi mezzi.


Se non bastasse tutto questo, c’è la scelta delle compagnie di saldare il conto al posto dei loro clienti. Parliamo di una sanzione che oscilla tra i 50 e i 90 euro in base all’infrazione. Il Comune invia la multe alle aziende, che a loro volta devono rivalersi sugli utenti, su quelli che materialmente hanno parcheggiato male il velocipede. Ma questo passaggio tra il gestore e gli iscritti al servizio nella stragrande maggioranza dei casi non avviene. In quelli più gravi, alcune ditte fanno pagare la contravvenzione in toto soltanto ai “recidivi”, altri si “accontentano” di trasferirne la metà, il grosso scala dei crediti dagli abbonamenti a mo’ di penale. Per il resto, siamo di fronte quasi a una vera e propria sanatoria.


MARGINI
Dal canto loro, le aziende si dicono quasi “costrette” a questa scelta. In primo luogo, con 7 compagnie e 16mila mezzi i margini di ricavo dal servizio sono molto risicati (le cose cambieranno dall’anno prossimo quando le ditte scenderanno a tre con il nuovo affidamento). Di conseguenza la multa potrebbe allontanare i clienti. In secondo luogo, si temono anche strascichi di natura legale: a Roma il Comune non ha ancora allestito delle aree di parcheggio, quindi l’utente potrebbe fare anche ricorso. Eppoi è difficile dimostrare che quel determinato utente abbia davvero abbandonato il mezzo in una posizione errata. Alcune aziende poi hanno persino rafforzato le squadre di addetti per ricollocare i monopattini in sosta vietata. Da qui la decisione di accollarsi il costo delle sanzioni. E non senza ripercussioni: con il boom di contravvenzioni molte realtà del settore si sarebbero lamentate anche con il Campidoglio per l’aggravio dei costi. Per la cronaca lo stesso problema si era registrato nei mesi scorsi a Milano: sotto la Madunina però la sanzione supera i 120 euro e la municipale rimuove anche i mezzi sostati male. 
 

Ultimo aggiornamento: 01:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA