Metro Roma, un'odissea: binari, stazioni e convogli. Il flop della manutenzione

Le rotaie della linea A sono le stesse dell'80, molte scali mobili hanno più di 30 anni

Martedì 22 Novembre 2022 di Fabio Rossi
Metro Roma, un'odissea: binari, stazioni e convogli. Il flop della manutenzione

I binari della metro A sono gli stessi del 1980, quando la linea è stata inaugurata. E solo adesso si stanno sostituendo, interrompendo il servizio alle 21 per un anno e mezzo, con gravi disagi per gli utenti. Le scale mobili hanno spesso superato il periodo di 30 anni di utilizzo, considerato la loro vita tecnica: e questi impianti - soprattutto a partire dall'incidente di piazza della Repubblica, a ottobre del 2018 - stanno inevitabilmente presentando il conto, con tante stazioni accessibili solo in parte (e con grande fatica) e chiusure all'ordine del giorno. I convogli delle linee A e B non si sono mai fermati nel tempo, proprio per una carenza già esistente di treni disponibili, e oggi non sono completamente fermi solo grazie all'accordo tra Campidoglio e ministero delle Infrastrutture, che ha permesso di spalmare nel tempo le revisioni obbligatorie dei mezzi.

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I FINANZIAMENTI
I problemi della subway della Capitale, insomma, hanno un unico comune denominatore: la mancanza di investimenti che, soprattutto nell'ultimo decennio, hanno impedito che binari, stazioni, linee aeree e treni fossero sottoposti a un livello di manutenzione sufficiente a mantenere il servizio su livelli quantomeno accettabili.

Cosa che non è accaduta con cadenza regolare anche a causa dei mancati finanziamenti bloccati dalla Ragioneria capitolina. Servirebbero centinaia di milioni, per rimettere in sesto la situazione, e tanto tempo. Al momento, la disponibilità di entrambi i fattori è piuttosto scarsa.

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I PROBLEMI
Ieri, per fare un esempio, erano ben 22 le stazioni della metropolitana, tra le linee A e B, che avevano ascensori, scale mobili o montascale fuori servizio (e non è stata una delle giornate peggiori in tempi recenti). I problemi degli impianti creano disagi quotidiani, ma anche lunghe chiusure di intere stazioni: come, negli anni scorsi, quelle (quasi contemporanee) di Barberini, Spagna e Repubblica, o quelle, non meno durature, di Castro Pretorio e Policlinico. Altro capitolo è quello dei binari: con l'usura di quelli della A - attualmente in sostituzione dopo oltre 40 anni di servizio - si rischierebbe il danneggiamento dei carrelli. Altro tema sono le linee di alimentazione aerea dei treni, spesso oggetto di guasti che causano l'interruzione di intere tratte della metropolitana: anche lo stop di ieri, tra San Paolo e Castro Pretorio, è stato causato da «controlli sui sistemi di alimentazione elettrica».

 


GLI INTERVENTI
Spostando l'attenzione sui treni, anche qui le manutenzioni sono in forte ritardo. Senza arrivare ai roghi dei flambus in superficie (anche perché gli standard di sicurezza della metropolitana sono ovviamente più elevati) la situazione su A e B costringe (revisioni a parte) a fermare spesso interi convogli per interventi straordinari su varie componenti delle vetture, dai freni alle porte, non più rinviabili. Qui alla mancanza di fondi adeguati si aggiungono anche altre carenze: basti pensare che l'officina che dovrebbe ritornire le ruote che si consumano sui binari, è stata per un periodo di tempo ferma, lo scorso inverno, a causa della revisione del tornio in fossa. In questo caso, solo l'arrivo di nuovi mezzi potrà portare miglioramenti sensibili alla situazione.
 

Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 12:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA