Cercare di trascorrere più ore possibili senza connettersi. Lasciare i dispositivi lontano e respirare aria pulita, dedicarsi a cucinare, fare gruppo, prendersi cura delle piante. Un intervento d'urto per i ragazzi dipendenti dalla nomofobia, il timore ossessivo di non essere raggiungibili al telefono cellulare. Il liceo Vailati di Genzano organizza quattro giorni nel verde dei Castelli Romani per disintossicarsi dai dispositivi. L'appuntamento dal 15 al 19 febbraio in un casolare immerso nella natura del Parco dei Castelli, nel Comune di Velletri. Il termine Nomofobia' o NO Mobile Phone PhoBIA' viene impiegato per descrivere una condizione psicologica che può svilupparsi in tutte le persone che manifestano l'irrazionale paura di rimanere disconnessi, allontanati dalla possibilità di rimanere collegati mediante il proprio smartphone.
L'OBIETTIVO
Ecco la cura contro l'isolamento, dipendenza da smartphone, nomofobia, bullismo, depressione, hikikomori, fishing.
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LE PATOLOGIE
«In molti istituti racconta la professoressa Fabbri dalle scuole medie alle superiori, si riscontrano le patologie riconducibili alla iperconnessione dei nostri studenti, bombardati da App che impediscono i normali processi cognitivi, rendendoli sempre più dipendenti: la Nomofobia, l'ansia del non essere connessi è ormai una malattia ufficiale, ma molti genitori tendono a sottovalutare il fenomeno, e spesso è la scuola che riconosce per prima i segnali di autolesionismo o di stati d'ansia, che quasi sempre sfociano in attacchi di panico». I campi Soss sono utili, ha poi proseguito la docente, non solo per gli allievi, è un continuo aggiornamento anche per i docenti, troppo spesso incollati al telefonino per ore e ore. Intanto i quattro giorni nella natura sono assicurati.