Lazio presidi, il provveditore proroga i mandati: fino a nove anni nella stessa scuola. Cosa sappiamo

In Puglia il turnover scatta dopo quattro mandati, quindi dopo dodici anni, in Emilia-Romagna dopo tre incarichi e nove anni

Venerdì 6 Gennaio 2023 di Francesco Pacifico
Lazio presidi, il provveditore proroga i mandati: fino a nove anni nella stessa scuola

Scuole Lazio - Non più due ma tre mandati. Quindi non sei, ma nove anni durante i quali si potrà rimanere sulla stessa poltrona di preside. Dopo aver previsto una rotazione dopo due mandati di tutti i dirigenti, Rocco Pinneri, provveditore del Lazio, punta ad affievolire una stretta che la categoria ha definito «una sciagura»: cioè il trasferimento automatico dopo due incarichi triennali dei direttori scolastici, spostandoli da una scuola all'altra. Pinneri, a quanto pare e a margine di un incontro con alcuni sindacati, ha spiegato di «voler chiedere alla Corte dei Conti un tempo più lungo per mantenere i dirigenti al loro posto». E ha anticipato di guardare «a tre mandati», quindi a un periodo di nove anni.


Anche al ministero dell'Istruzione e del merito vogliono evitare che scoppi la bomba del valzer dei presidi. E, soprattutto, impedire le ripercussioni che potrebbero crearsi sulla didattica degli alunni o sugli investimenti programmati dagli istituti. Tutto nasce perché alcune sezioni della Corte dei Conti, in primis quella del Lazio, si sono rifiutate di registrare i contratti dei presidi. Alla base della loro decisione, la mancata applicazione di un'indicazione prevista dalla normativa anticorruzione e dimenticata per almeno 20 per anni quasi ovunque in Italia: infatti i presidi, come altri funzionari o dirigenti pubblici, devono essere spostati dopo un tot di anni per evitare sedimentazioni di potere. Che potrebbero anche facilitare casi di corruzione.
Il tema è molto delicato e non soltanto perché la mobilità dei direttori in Italia è molto limitata o perché sempre meno dirigenti sono interessati a questo incarico. Come detto, al ministero dell'Istruzione ora guidato da Giuseppe Valditara, stanno studiando il dossier. Siccome la legge impone ai singoli dirigenti degli uffici scolastici di stabilire i tempi per la rotazione, è certo che in viale Trastevere non piace il disallineamento tra le regioni, visto che ognuna si muove autonomamente. Risultato? In Puglia il turnover scatta dopo quattro mandati, quindi dopo dodici anni, in Emilia-Romagna dopo tre incarichi e nove anni.

Senza contare che in quindici regioni la norma non è mai entrata in vigore.

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VIALE TRASTEVERE


Si aspetta di capire che cosa farà il ministero, che per fare chiarezza potrebbe anche muoversi con un più incisivo strumento normativo invece della solita circolare. Anche perché è centrale in questa vicenda il garantire la continuità amministrativa e didattica tra un preside e un altro, che secondo l'Associazione nazionale di categoria «così verrebbe spazzata via». Spiega il presidente dell'Anp del Lazio, Mario Rusconi, tra i primi in Italia a spingere i suoi colleghi alla mobilitazione: «Chiediamo l'intervento del governo, perché non ci può essere una differenza nella gestione scolastica tra i diversi territori. Si rischia di erogare un servizio scolastico, con qualità differente, tra una regione e l'altra». Aggiunge al riguardo Fabio Cannatà, preside dell'istituto professionale Giorgio Ambrosoli: «Chiariamolo, nessuno è attaccato alla propria poltrona, ma la rotazione automatica dei dirigenti scolastici è irrazionale come impostazione strategica: da un lato, si rende difficile, se non impossibile, la continuità nella didattica e nell'amministrazione, dall'altro, gli automatismi sono pericolosi perché non entrano nel merito delle singole questioni».
Le decisioni di Valditara possono cambiare anche lo scenario nel Lazio. Pinneri a fine mese approverà il nuovo regolamento anticorruzione, dove ha inserito una rotazione dei presidi dopo ogni due mandati nello stesso istituto. Ma come detto, il provveditore è pronto a trattare subito dopo con la Corte dei Conti del Lazio, che già due anni fa lo aveva avvertito che non avrebbe più certificato i contratti dei dirigenti e gli avrebbe chiesto di inserire il turnover dopo due incarichi. Un aut aut congelato dal Covid.
Il direttore dell'Ufficio scolastico chiederà alla locale sezione della magistratura contabile di «poter estendere da due a tre i mandati», dopo i quali scatta la rotazione. Stando alle prime stime, con un tetto di sei anni rischiano di essere spostati un centinaio di presidi, con un limite di nove anni una quarantina.

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