L' amore per lo sport, la scuola e una grande fede religiosa nel cuore. Aveva passato il giorno della Befana con papà Giuseppe, mamma Imma e la sorellina più piccola, ma la gioia della famiglia si è spezzata in pochi istanti. In un attimo un malore ha oscurato il suo volto sorridente. La corsa in ospedale e poi la tragica morte. Ad uccidere Anna Maione, 15 anni, di Lanuvio e studentessa presso il Liceo scientifico Ramadu di Cisterna, un aneurisma cerebrale contro cui i medici del Bambino Gesù, dove la ragazzina era stata portata d' urgenza la sera del 6 gennaio, non hanno potuto fare nulla.
«Il mio angelo non c'è più - non si dà pace il padre Giuseppe Maione, carabiniere per 20 anni presso la compagnia di Velletri e oggi in servizio come esperto informatico presso il comando generale dell'Arma di Roma - il giorno dopo il ricovero in ospedale è volata tra le braccia del Signore, la nostra Annina, il nostro orgoglio, è stata strappata alla vita così giovane».
Capelli lunghi sulle spalle e una grande passione per la pallavolo, la 15enne giocava presso l' Asd Pianeta Volley di Aprilia: la sua ultima partita l' aveva disputata solo due giorni prima. La sera di venerdi stava guardando un video in camera con la sorella.
«Papà, mamma correte, Anna si sente male», aveva urlato spaventatissima la sorellina Lucia, chiedendo aiuto ai genitori. Tutta la comunita di Lanuvio è sotto choc per la drammatica notizia della morte della giovanissima a cui domani alle 15.30 verrà dato l'estremo saluto presso la chiesa di San Giovanni Battista nella frazione lanuvina di Campoleone.
L'amministrazione comunale ha proclamato lutto cittadino per domani, in occasione dei funerali. «Mia figlia soffriva di epilessia - ha detto commosso il padre - ma non è assolutamente detto che la morte sia correlato a questo disturbo, ultimamente aveva avuto delle amnesie, ma continuava a fare la sua adorata pallavolo e a studiare, addirittura diceva che non voleva che questo problema l'agevolasse in alcun modo,una ragazza solare, pulita e grata per qualsiasi cosa o situazione, era la nostra adorata principessa».
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