Innamorato del prete lo corteggia per mesi, avances in parrocchia e confessioni per ore: fedele a processo per stalking

I fatti in una parrocchia a Roma, zona San Giovanni

Giovedì 11 Maggio 2023 di Michela Allegri
Innamorato del prete lo corteggia per mesi, avances in parrocchia e confessioni per ore: fedele a processo per stalking

Sguardi ammiccanti indirizzati all’altare durante le celebrazioni, telefonate continue, inviti e veri e propri appostamenti: quando la messa finiva si dirigeva verso la sagrestia con la scusa di chiedere spiegazioni sull’omelia, ma poi si tratteneva e corteggiava con insistenza il parroco, l’uomo di cui diceva di essere innamorato.

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Fedele a processo per stalking

Un’ostinazione che ha portato sul banco degli imputati Gabriele L., 63 anni. L’accusa è stalking: per 18 mesi, tra il 2021 e il 2022, ha reso la vita impossibile al sacerdote della chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, in via Urbisaglia, zona San Giovanni.

Una contestazione dalla quale ora dovrà difendersi a processo. Ieri, infatti, il gup ha deciso di rinviarlo a giudizio, accogliendo in udienza preliminare la richiesta fatta dalla Procura.


Dopo più di un anno di attenzioni pressanti e non gradite, un anno fa il sacerdote, stremato, aveva deciso di sporgere denuncia: aveva raccontato di non essere più in grado di svolgere le sue funzioni con serenità e di avere tentato in ogni modo di convincere il fedele a desistere, senza successo. Aveva ottenuto l’effetto contrario: l’uomo era diventato sempre più insistente e insofferente. Tanto da rendere necessario l’intervento dei magistrati: all’epoca, l’imputato era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento nei confronti della vittima. Il sessantatreenne, infatti, dopo l’ennesimo rifiuto era diventato aggressivo. Durante le indagini il pubblico ministero Antonio Verdi ha sentito diversi testimoni: alcuni fedeli e la perpetua, che hanno confermato la versione del reverendo.


LA DICHIARAZIONE
L’amore non corrisposto era stato dichiarato nel gennaio del 2021. Poi, gradualmente, era sfociato in ossessione. «Pretendeva che le confessioni durassero almeno tre ore», scrive il pubblico ministero nel capo di imputazione, riportando i racconti del sacerdote. Durante gli incontri il sessantatreenne dichiarava i suoi sentimenti in modo sempre più ostinato. Quando il religioso lo invitava ad andarsene, o cercava di allontanarsi, l’imputato si metteva davanti alla porta bloccandogli il passaggio. Oppure lo seguiva, continuando a dargli il tormento lungo la strada, cercando di convincerlo a intraprendere una relazione con lui.
Gli appostamenti e le irruzioni non avvenivano solamente all’interno della parrocchia e della chiesa, a qualsiasi ora del giorno: il fedele innamorato si sarebbe presentato più volte anche a casa del reverendo, bussando alla porta. E non si sarebbe limitato a manifestare le sue emozioni: avrebbe più volte palesato «desideri fisici», annota ancora il pubblico ministero negli atti, facendo aumentare l’imbarazzo e l’ansia della vittima. Per incontrare il religioso, ogni volta l’imputato trovava scuse diverse: chiedeva di potersi confessare, invitava il sacerdote a fare una passeggiata, chiedeva consigli per risolvere qualche problema. Finché, nel luglio dello scorso anno, quando la situazione era a un passo dal degenerare, al sessantatreenne era stato vietato di avvicinarsi al sagrato della chiesa.


Interrogato in Procura, l’uomo aveva negato le contestazioni: «Sono un fedele molto devoto», è il senso delle dichiarazioni rilasciate al magistrato. Giustificazioni che non hanno convinto né il pm, né il giudice: il processo è stato fissato il prossimo 19 settembre. Nel corso dell’udienza di ieri i difensori dell’imputato hanno illustrato le conclusioni di una consulenza di parte dalla quale emerge che l’uomo sarebbe affetto da una sindrome bipolare.
 

Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 00:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA