Un altro incidente mortale sulle strade di Roma.
LO SCHIANTO
Erano le 4.30 di ieri mattina, probabilmente il 33enne stava tornando a casa. Residente a Ciampino, percorreva via Laurentina in direzione del Grande Raccordo Anulare. Poi è accaduto qualcosa: un colpo di sonno, un malore, una distrazione e l’alta velocità. Ancora non sono chiare le cause che hanno portato la Land Rover guidata dalla vittima a perdere il controllo dell’auto e a schiantarsi contro uno dei pali che si trovano sulla rotonda di Tor Pagnotta. I rilievi effettuati a lungo dagli agenti di polizia locale che intervenuti sul posto, sembrano per ora escludere il coinvolgimento di altri veicoli. Ma le cause dell’incidente sono ancora tutte da accertare e nessuna ipotesi al momento è stata esclusa. Quello che è certo è che l’impatto è stato fatale per il giovane, le cui condizioni sono apparse da subito critiche. Tempestivo l’intervento del 118 e la successiva corsa al Sant’Eugenio. Ma per il 33enne, una volta arrivato in ospedale non c’è stato nulla da fare. Inutili i tentativi dei medici di rianimarlo. È morto poco dopo essere arrivato nel nosocomio romano. Il suv, come accade in questi casi, è stato sequestrato per ulteriori accertamenti e la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per un’eventuale autopsia.
IL RICORDO
Tanti i messaggi di cordoglio sui social network da parte di chi lo conosceva. I post degli amici pubblicati sulla sua pagina Facebook descrivono perfettamente il tipo di persona che era: «Oscar era un ragazzo straordinario nella sua particolare personalità molto aperta e disponibile agli altri. Un gran lavoratore, viveva con la mamma anziana in centro a Ciampino. Come fisioterapista privato era molto richiesto». E ancora: «Amava gli animali, soprattutto i cani con cui spesso lo vedevi passeggiare, ne aveva diversi. Posso senz’altro dire che se tutti i ragazzi lo prendessero come esempio, certamente vivrebbero con sani valori e sani principi», ha scritto uno dei suoi amici. Un profilo, quello di Oscar, da cui emerge tutto il suo amore per il calcio, per il suo lavoro e per i suoi cani. «Ti porterò per sempre nel mio cuore anima pura! Rip Vichingo», scrive un’altra amica. «Vichingo», così lo chiamavano in molti per la sua lunga barba e il fisico scolpito.
I PRECEDENTI
Un altro incidente mortale che fa salire ancora il numero dei decessi a Roma da inizio anno: sono 165. In soli tre giorni sono stati quattro gli incidenti mortali nella capitale. Lo scorso giovedì ha perso la vita, su via Portuense, all’altezza di viale del Lago di Traiano a Fiumicino, Mirco Pacione, 34enne, papà di tre bimbi e residente a Ostia, in uno scontro con un’auto mentre era a bordo del suo scooter. E ancora, il giorno prima, l’1 novembre, è morto, in uno scontro frontale con un’auto, sul litorale romano, il centauro Alex Cappellacci, 33 anni. E sempre lo scorso mercoledì, è deceduta sul colpo, investita da un’auto ad Anguillara Sabazia, Grazia Grazioli, maestra di 67 anni.