Gisella, la veggente di Trevignano che dice di parlare con la Madonna condannata per bancarotta

Due anni di reclusione in primo grado alla donna, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla

Lunedì 6 Marzo 2023 di Chiara Rai
Gisella, la veggente di Trevignano che dice di parlare con la Madonna condannata per bancarotta

Condannata in primo grado dal tribunale siciliano di Patti a due anni per bancarotta fraudolenta, pena sospesa. Pochi giorni fa è arrivata una doccia fredda per Maria Giuseppa Scarpulla alias Gisella Cardia, 53 anni, l’imprenditrice di origini siciliane che si è scoperta veggente e che dice di parlare ogni mese da ormai cinque anni con la Madonna a Trevignano.

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Veggente in bancarotta

Sono migliaia i seguaci che la seguono e il fenomeno è in crescita.

In realtà Cardia è il cognome di suo marito Gianni.

Gisella, si presume sia un diminutivo di Maria Giuseppa. La signora si sarebbe riscoperta veggente dopo un trascorso lavorativo che è finito nel mirino degli inquirenti. La vicenda giudiziaria che ha visto coinvolta l’ex imprenditrice Maria Gisella Cardia è riferita a fatti risalenti al 21 febbraio 2013; secondo i capi di imputazione, Giacalone, amministratore unico e liquidatore, Caleca amministratore di fatto dell’azienda “Ceramiche del Tirreno srl” già “Caleca Italia”, avrebbero stipulato con l’impresa “Majolica Italiana”, di cui la Scarpulla era amministratore unico e Bencini dipendente e procuratore speciale, un contratto d’affitto d’azienda per un canone annuo di 108 mila euro, canone ritenuto incongruo, vicenda che, come si evince ancora dai capi di imputazione, avrebbe determinato con operazioni dolose il fallimento delle società. Attorno a lei, “Gisella”, ha creato un vero e proprio fenomeno, con seguaci e fedeli che arrivano in massa su un promontorio che affaccia sul lago di Bracciano, fuori dal centro storico, dove ormai è nato una sorta di santuario che causa non pochi disagi ai residenti, molto dei quali ormai si lamentano per l’immagine e risonanza mediatica che sta avendo un borgo così bello alle porte di Roma Nord nonché per il traffico e circolazione che ogni del tre del mese va in tilt.


IL FENOMENO
Si tratta di finzione o realtà? Questo non è dato saperlo e soltanto una indagine approfondita del Vaticano potrà chiarire la matrice di tutto. La chiarezza servirà ai fedeli e seguaci per capire a chi si stanno affidando. Da quasi cinque anni, il volto della Madonna di Trevignano si sarebbe bagnato di lacrime di sangue il tre di ogni mese, con una folla di centinaia di persone che si radunano in preghiera sul luogo dove sorge la statua. Come si arriva al luogo è spiegato bene sul sito web reginadelrosario.org che accoglie la Onlus La Madonna di Trevignano Romano. Giunti a Trevignano si prende via Monticello e si gira in via Campo delle Rose. Il tratto da Via Monticello fino al luogo delle presunte apparizioni è di circa 890 metri.


LA CHIESA
Intanto si muove anche la chiesa. Sarà istituita una commissione diocesana per una “indagine previa” sulle lacrime della Madonna di Trevignano. Lo fa sapere monsignor Marco Salvi, il vescovo di Civita Castellana di cui fa parte Trevignano, insediatosi da circa un mese: «Sto istituendo una commissione diocesana per una indagine previa. Lo scopo è fare piena luce sul fenomeno». È dunque già al lavoro. Verrà analizzato il sangue, la provenienza, le presunte stimmate e tutto il resto. Claudia Maciucchi, sindaca di Trevignano: «Non cerchiamo notorietà, siamo già meta turistica. In paese non ci sono né scompiglio né disagi, tanto meno problemi di sorta, anche perché la statua si trova fuori dal paese, che quindi è coinvolto solo marginalmente». La sindaca ha precisato poi che il terreno dove avvengono le presunte apparizioni è ad alto vincolo, ed è inserito nell’Ente Parco di Bracciano e Martignano, un luogo definito “Zona A di parco” a tutela integrale e agricola di Prg, con il divieto assoluto di edificabilità e addirittura di calpestio per mezzi non legati all’agricoltura.
 

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 19:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA