Oggi a Roma almeno otto istituti hanno aderito ai sit-in di protesta (25 in tutte le provincie del Lazio), dove gli studenti chiedevano che venissero concessi due giorni di congedo mestruale.
La richiesta fatta dai ragazzi riguarda in primis chi ha disturbi gravi e che comporta dolori associati al ciclo come vulvodinia, endometriosi o dismenorrea (certificati dal medico). Un “problema” in forte aumento negli ultimi anni che porta le studentesse ad assentarsi dal 13 al 51% a scuola e dal 5 al 15% sul lavoro. Un permesso pensato sul modello spagnolo (che prevede fino a tre giorni di congedo pagato in caso di sindrome certificata) anche se c’è chi pensa che se ci si dovesse spostare nel mondo del lavoro possa essere utilizzato rafforzando la mentalità secondo cui è meglio assumere un uomo invece che una donna, facendo fare ai diritti e alla parità di genere un passo indietro.