Roma, calano le entrate. Tagli per 245 milioni: parte l'appello al governo

Giovedì 26 Gennaio 2023 di Francesco Pacifico
Roma, calano le entrate. Tagli per 245 milioni: parte l'appello al governo

«Troppi tagli alla spesa corrente che rischiano di tramutarsi in tagli ai servizi», denunciano i sindacati. «No, il problema casomai è che servono più fondi dal governo: senza i quali i servizi non riusciranno ad avere quel miglioramento atteso dai cittadini», replicano dal Campidoglio. È scontro tra le sigle confederali e l'amministrazione capitolina sul bilancio per l'anno in corso. Sì, perché - complici minori entrate fiscali e costi dell'energia - nel 2023 il Comune spenderà quasi 245 milioni di euro in meno per il sociale, i rifiuti, i trasporti, la cancelleria o il personale, vigili in primis. Questo si legge nel bilancio di previsione: la spesa corrente passa da 5,4 miliardi di euro per il 2022 ai 5,15 per l'esercizio in corso.
IL VERTICE
A lanciare l'allarme è stata la Cgil, spulciando il bilancio di previsione capitolino, passato già in giunta e che sarà approvato dall'Aula Giulio Cesare dopo le Regionali.

Quasi 245 milioni in meno che fanno dire a Natale Di Cola, segretario regionale della Cgil: «Il taglio alla spesa corrente, da non confondere con quella per gli investimenti, rischia di mettere a rischio i servizi, ma anche di tenere alto il valore di tasse e tariffe per i cittadini. Eppoi non è stata messa in campo nessuna azione dal Comune per aiutare i più bisognosi a fronteggiare il caro energia, l'inflazione e le difficoltà ordinarie del momento». Di Cola, con i suoi omologhi di Cisl e Uil, vedrà il prossimo 7 febbraio il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessore al Bilancio, Silvia Scozzese. Le forze confederali chiederanno al Comune di congelare lo 0,9 di addizionale Irpef per i redditi Isee più bassi.

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Dal Campidoglio non smentiscono di aver previsto meno risorse sulla spesa corrente - quella destinata a servizi, manutenzioni e al funzionamento della macchina - ma fanno notare che «sono previsioni. Intanto siamo pronti a integrare i fondi mancanti con le variazioni di bilancio come abbiamo fatto in passato con le liste d'attesa. Non toccheremo welfare, verde pubblico o sicurezza. Ma un calcolo più preciso si potrà fare dopo il primo consuntivo (in primavera) quando saranno più chiari i fabbisogni dei cittadini e le risorse non spese in passato». Fatto sta che tra le voci più penalizzate del budget, secondo la Cgil, ci sono capitoli come rifiuti, trasporti, sicurezza, istruzione prescolastica (i nidi) fino all'offerta culturale. Senza contare i minori impieghi sull'acquisto di beni e servizi. Come detto, il Campidoglio è sicuro di non toccare i servizi in questo campo, ma come spiegano dalla giunta «c'è la certezza che la qualità di queste prestazioni non miglioreranno come vogliono i cittadini, se il governo non riconoscerà più fondi alla Capitale». Nelle prossime settimane Gualtieri si siederà a un apposito tavolo con l'esecutivo, che in manovra a dicembre, da un lato, ha aiutato il Campidoglio a chiudere il bilancio (evitando una riduzione più ampia della spesa) stanziando 100 milioni e dall'altro ha messo in campo 2,2 miliardi per completare le metropolitane. All'incontro il sindaco, intanto, metterà sul piatto le entrate che Roma ha perso nell'ultimo anno (196 milioni sul fronte Imu, 56 milioni di addizionale Irpef, 68 milioni di contributo di soggiorno e 8 di addizionale aeroportuale). Ma soprattutto farà presente che rispetto ai 250 milioni di euro previsti per la perequazione fiscale - soldi legati anche ai servizi per il funzionamento della Capitale - la Città eterna ne ottiene soltanto 83. «E senza questo riequilibrio - spiegano da Palazzo Senatorio - sarà sempre più difficile migliorare il trasporto sugli autobus, la raccolta dell'immondizia o alzare il numero dei vigili in strada».
 

Ultimo aggiornamento: 18:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA