Roma, la banda del buco svuota la cassaforte al supermercato in via Salaria: bottino da 100mila euro

Settebagni, i ladri sono entrati di notte rubati i proventi dell’intera settimana. Nel caveau oltre 100mila euro. Tra le ipotesi quella di un basista ben informato

Martedì 21 Marzo 2023 di Camilla Mozzetti
Roma Salaria, la banda del buco: svuotata la cassaforte al supermercato, bottino da 100mila euro

Il colpo è stato brillante: ben 100 mila euro, frutto dell’incasso settimanale, portati via senza troppa fatica. Torna a far parlare di sé la cosiddetta “banda del buco” dopo una rapina “eccellente” al supermercato-discount di via Salaria (altezza Settebagni). Che siano sempre gli stessi oppure degli emulatori forse lo si scoprirà nel corso delle indagini. Sempre che la polizia riesca a dare un volto e un nome a chi, bucando la parete del magazzino del supermercato, è riuscito poi ad arrivare alla cassaforte e a portarsi via il cospicuo contenuto.

Il colpo - perfetto - è stato messo a segno domenica, poco prima delle tre del mattino, e lo si è accertato quando gli agenti delle volanti, arrivati dopo che il sistema antintrusione ha iniziato a suonare, hanno potuto constatare l’ammanco. Sul posto è arrivato anche il direttore dell’attività commerciale, un romano classe 1975, e a seguito del sopralluogo si è potuta ricostruire la dinamica.

La dinamica

Il gruppo - si presume con un margine certo che fosse più di una persona – è entrato nel supermercato dopo aver letteralmente aperto un buco nella parete del magazzino. Da un lato che non affaccia direttamente su via Salaria e per questo abbastanza “coperto”. Da lì, una volta dentro, la banda ha poi trovato la cassaforte che è stata aperta. Dentro la stessa, il bottino: quei 100 mila euro che rappresentavano, stando a quanto riferito dal direttore, l’incasso della settimana. Che rapinare un supermercato di domenica potesse “fruttare” bene era facile supporlo dal momento che l’incasso di grandi attività si versa in banca solitamente a inizio settimana. Tuttavia non si esclude che la banda possa esser stata aiutata magari da un basista. Motivo per cui la polizia sta ora ricostruendo turni e movimenti dei dipendenti. Nelle prossime ore, rinvenute alcune telecamere nella zona, saranno acquisite le immagini che nell’immediato non sono state visionate. In terra, dentro al supermercato, sono stati trovati e sequestrati diversi attrezzi solitamente usati nello scasso tra cui un piede di porco, un cacciavite e pure un’ascia. Non è questo l’unico grande colpo. Tra i precedenti più eclatanti accaduto a Roma quello dello scorso dicembre all’interno del Banco Desio di piazza Irnerio.

I precedenti

«Se fate i bravi, non vi succederà nulla», avevano gridato i due rapinatori, pistole in pugno, la mattina del 22 alle 8.27 quando avevano fatto irruzione all’interno dell’istituto, rivolgendosi minacciosi ai tre dipendenti, tra cui una donna, e al direttore che se li erano ritrovati di fronte. I due, un 40enne e un 46enne romani, pluripregiudicati, con i volti travisati da un passamontagna e da una maschera di Anonymus, erano sbucati da un foro aperto nella parete confinante con il locale di una ex erboristeria rimasto sfitto per anni. Ma il loro piano non lo avevano affatto ben studiato e, soprattutto, non avevano calcolato che i clienti - già in fila per prelevare dal bancomat nell’anti-ingresso della filiale - avrebbero potuto scorgerli da dietro al vetro e dare l’allarme facendo fallire il colpo. Più complessa invece la rapina architettata da una banda lo scorso agosto con un misterioso tunnel scavato abusivamente e un uomo rimasto schiacciato dal crollo del soffitto della galleria. Il buco era stato scavato sotto via Innocenzo XI. Di certo sono state nove ore di ansia per il ladro rimasto intrappolato dalle macerie. All’inizio le persone rimaste incastrate sotto terra, mentre stavano scavando un tunnel (di cui il Comune non sapeva nulla) erano quattro. Tre sono state soccorse e fermate dai carabinieri mentre la quarta è rimasta bloccata, a circa 6 metri di profondità per 9 ore e tratto in salvo in condizioni critiche dai vigili del fuoco. Il motivo di quel tunnel? Fra le ipotesi più accreditate quella che  volessero raggiungere il caveau di una banca, distante appena 300 metri.

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