L’arresto di dieci colleghi nei giorni scorsi non ha spazzato via la brutta abitudine: in Ama alcuni dipendenti continuano a rubare il carburante. Cioè fanno rifornimento presso le pompe convenzionate con l’azienda, ma invece di riempire il serbatoio dei camioncini per la raccolta dei rifiuti (gli squaletti) o delle spazzatrici, userebbero il diesel per le loro auto. A metà dello scorso settembre alcuni dipendenti della municipalizzata in servizio al presidio di zona Castro Pretorio hanno scritto all’audit interno, l’organismo di vigilanza, per denunciare almeno 30 casi «di incongruenze nei rifornimenti» fatti da alcuni loro colleghi.
Dopo la segnalazione, i responsabili dell’audit interno avrebbero ringraziato i dipendenti che hanno fatto l’esposto e annunciato loro che avrebbero girato l’informazione ai magistrati della Procura di Roma che stanno indagando sui furti di carburante in Ama. L’ultimo caso nascerebbe dai controlli fatti su un dipendente della zona, sospettato di rubare il diesel: si sarebbe poi scoperto che alcuni colleghi avrebbero usato le sue credenziali (matricola e pin) al distributore per fare il pieno. Chi ha firmato la denuncia, ha segnalato all’audit di non aver accesso allo storico di tutti i rifornimenti e di aver potuto visionare poche operazioni. Dalle quali sarebbero venuti fuori una trentina di illeciti con circa 350 litri di carburante spariti. È facile ipotizzare che il fenomeno sia più vasto.
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L’INCHIESTA
Che rubare il gasolio sia una pratica diffusa a via Calderon De La Barca, ne sono convinti anche gli inquirenti della Procura di Roma. Che lo scorso 6 ottobre hanno arrestato 13 persone (10 dipendenti di Ama) che usavano le card aziendali per le loro auto oppure utilizzavano la tecnica del “succhio” (un tubo per svuotare i serbatoi dei mezzi dell’azienda) e poi vendere il carburante. I magistrati hanno rilevato furti tra il 2017 e il 2021, quindi la denuncia dei dipendenti di Castro Pretorio - se comprovata - dimostrerebbe che gli illeciti vanno avanti ancora oggi. I pm si starebbero soffermando sui mancati controlli da parte della municipalizzata. Alla vicenda si sta interessando anche la Corte dei Conti.
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