Diciotto persone a rischio processo, altre sette che hanno già patteggiato. Ma è solo l'inizio. Dalle carte dell'inchiesta sui furti di carburante in danno della municipalizzata dei rifiuti, è emerso un dato choc: dal 2017 al 2020 sono 2.064 i dipendenti che hanno sottratto benzina e gasolio dai mezzi Ama.
IL REPORT
«Si riscontra che tra il 2017 e il 2020 - si legge nel documento - sono stati registrati rifornimenti su mezzi fermi in officina per 293.858,19 litri». Il consulente della Procura parla di un «quadro di criticità nella gestione delle carte carburante aziendali» e, soprattutto, «nelle procedure di controllo». Nell'atto vengono descritte «numerose operazioni incongruenti»: rifornimenti giornalieri «plurimi» effettuati dallo stesso operatore, oppure rifornimenti «su mezzi in stato di fermo».
Sul podio per quantità di carburante prelevato ci sono Stefano Cirulli e Massimo Farotti: si sarebbero accordati con un benzinaio in via Flaminia Nuova, che li avrebbe aiutati, e si sarebbero appropriati di prodotto, rispettivamente, per 104.161 euro e per 97.381 euro. In questo caso i fatti vanno dal 2018 al 5 aprile 2019. Per i due c'è già stata una richiesta di rinvio a giudizio, ma la Procura sta lavorando su una nuova inchiesta in cui si annunciano numeri ancora più ingenti e in cui rischiano di finire sotto accusa anche i dirigenti della municipalizzata che, per anni, non hanno controllato la regolarità delle operazioni. Per il rifornimento dei mezzi di servizio, Ama usa carte carburante dotate di pin. A ogni mezzo è abbinata una carta. Normalmente l'operazione viene fatta durante la giornata lavorativa da parte dell'operatore che ha preso in consegna il mezzo e che - sottolinea il consulente - dovrebbe fare benzina solo per quel veicolo, utilizzando «unicamente la scheda in dotazione allo stesso». Al contrario, emerge dagli atti, succede spessissimo che «al medesimo operatore sono stati registrati, per la stessa giornata, plurimi rifornimenti a distanza di pochi minuti e su mezzi diversi, oppure usando carte di altri mezzi», magari non circolanti, perché guasti, o in fase di manutenzione. Tradotto: il carburante è stato sottratto.
I DISTRIBUTORI
Viene analizzata anche la posizione dei gestori delle pompe di benzina coinvolti. La procedura aziendale Ama prevede che rilascino per ciascuna transazione uno scontrino che deve riportare i dettagli del rifornimento. «Non appare comprensibile come i diversi addetti dei distributori interessati dalle operazioni segnalate, abbiano potuto attestare rifornimenti plurimi effettuati dalla stessa persona, a distanza di pochi minuti, su vari mezzi, oppure sullo stesso», annota il consulente. Intanto, prosegue anche l'indagine interna dell'azienda sui furti di carburante: partono nuove lettere di licenziamento.
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