L'aveva picchiata, come succedeva spesso.
Vista la necessità di approfondimenti, sono intervenuti gli investigatori della IV sezione squadra mobile, specializzati nel contrasto ai reati di violenza di genere, insieme agli operatori dell'XI distretto di San Paolo e della polizia scientifica. Intervenuto sul posto anche il Pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma che ha disposto l'invio, su quella che appariva da subito come una scena del crimine, dei medici legali.
La scoperta delle violenze
All'esito di una prima analisi sul corpo, l'uomo è stato arrestato dai poliziotti, in flagranza, per il delitto di maltrattamenti contro familiari e conviventi. A suo carico sono emersi gravi indizi di reato in ordine a violenze fisiche e psicologiche che andavano avanti da mesi nei confronti della compagna, attraverso percosse e isolamento sociale. I rilievi preliminari hanno stabilito che alcune delle lesioni sul corpo della donna erano state inflitte anche poco prima dell'arrivo dei sanitari. Il Gip del Tribunale di Roma, all'esito dell'udienza di convalida, ha confermato il provvedimento restrittivo e disposto la misura cautelare del carcere, come da richiesta del Pm.
Il dramma dentro casa
«Violenze fisiche e psicologiche sulla compagna. Botte che l'hanno portata alla morte. E, come se non bastasse, il tentativo di mascherare un femminicidio con un malore. Quanto accaduto a San Paolo è gravissimo e solo grazie alla prontezza dei soccorritori che hanno avvisato le forze dell'ordine l'uomo è stato arrestato». Lo dichiara in una nota l'assessora alle Pari opportunità di Roma, Monica Lucarelli. «Il mio pensiero va a quella donna, morta senza aver potuto chiedere aiuto - aggiunge -. Il 90 per cento delle violenze si sviluppa tra le mura domestiche e per questo dobbiamo concentrare i nostri sforzi per alzare il livello di guardia e sensibilizzare le donne per farsi aiutare. Il nostro impegno è quello di collaborare con la Questura e le Procure per supportare al massimo tutte le azioni di contrasto alla violenza di genere. Ringrazio i poliziotti e la procura - conclude l'assessora - per aver risolto un caso che poteva passare impunito».