Roma, «il pos non funziona, fate un bonifico». Così hanno rubato gli incassi del bar del circolo "Belle Arti", truffa da 150mila euro

Due dipendenti a processo, ecco tutti gli illeciti

Giovedì 6 Aprile 2023 di Federica Pozzi
Roma, «il pos non funziona, fate un bonifico». Così hanno rubato gli incassi del bar del circolo "Belle Arti", truffa da 150mila euro

Erano stati assunti dalla "Tiebreak srl" per gestire il bar e il ristorante del Circolo Tennis Belle Arti ma sono finiti a processo per truffa. Gli imputati sono due coniugi, Marcello Santi, 40 anni, e Katia Cipollone, 38 anni, entrambi dipendenti della società che offre servizi di ristorazione e bar all'interno del noto centro sportivo che ha sede in via Flaminia, a due passi da piazza del Popolo. Alla fine il "bottino" avrebbe superato i 150mila euro, perché in occasione di un ricevimento i due avrebbero anche fornito a un cliente le proprie coordinate bancarie per saldare il conto.
LA TRUFFA
Secondo l'accusa, i due imputati non avevano escogitato un particolare stratagemma, semplicemente, non avrebbero emesso scontrini fiscali, avrebbero fatto lavorare i dipendenti in nero e ai clienti che chiedevano di pagare con la carta avrebbero risposto che il pos era momentaneamente fuori uso.

Tutto per far apparire coerenti gli incassi registrati. I due furbetti si sarebbero così messi in tasca oltre 150.000 euro. Gli illeciti sarebbero stati commessi da giugno a settembre 2020, mese in cui si sono dimessi dalla società.

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Santi era addetto alla cucina e al ristorante, mentre Cipollone alla cassa. Oltre a fingere il mal funzionamento del pos e a non emettere gli scontrini fiscali, i due avrebbero fatto lavorare all'interno del bar e ristorante personale in nero o contrattualizzato per un numero di ore inferiore a quelle effettivamente impiegate all'interno del locale e dichiarato entrate più basse rispetto a quelle effettive. In questo modo gli incassi registrati e il personale impiegato sarebbero stati coerenti. Santi si presentava inoltre come amministratore di fatto, ma è stato la società "Tiebreak", alla fine, che ha dovuto farsi carico delle retribuzioni dovute e non pagate per prestazioni di lavoro svolte dal personale assunto da Santi e Cipollone. Ma i 150mila euro non sarebbero l'unica somma sottratta alle casse della srl.

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IL BATTESIMO
Il 20 settembre 2020 la "furbizia" dei due avrebbe prevalso ancora una volta sull'onestà e, invece di comunicare a una cliente le coordinate bancarie dell'azienda per il pagamento di un servizio, avrebbero dato gli estremi del proprio conto corrente, incassando oltre duemila euro. La signora doveva pagare il ricevimento per un battesimo che si era tenuto al Circolo Tennis Belle Arti, ma alla società il bonifico non sarebbe mai arrivato, né dalla cliente, tratta in inganno, né tanto meno da Santi e Cipollone.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA