Roma, gioielli e orologi: colpo grosso all'Eur da un dirigente Eni. Furto da 100mila euro

Svaligiato un appartamento durante lo scorso fine settimana

Mercoledì 28 Settembre 2022 di Camilla Mozzetti
Roma, gioielli e orologi: colpo grosso all'Eur da un dirigente Eni. Furto da 100mila euro

Bracciali e orecchini, gioielli, che si indossano e poi la sera si ripongono sempre dentro ai primi cassetti del comò. E ancora orologi, alcuni di valore, lasciati sul comodino nonostante in casa ci sia una cassaforte. Perché usarla? I ladri vanno sempre dagli altri, si è soliti credere. Poi però quando quegli altri diventiamo noi, si capisce che forse una maggiore attenzione sarebbe stata opportuna. Ma del resto così va quasi sempre: credersi immuni da rapine e furti e più in generale da episodi che ci descriverebbero come vittime, lasciando dunque, come vedremo, ogni bene a portata di mano. È successo questo lo scorso fine settimana in casa di un dirigente Eni che, partito con la consorte per il weekend, al ritorno ha dovuto iniziare a contare quanto i ladri gli avessero portato via.

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Un colpo, a detta dei carabinieri della compagnia Eur che indagano sul caso, della durata non superiore ai quattro minuti.

Tanto è bastato per portar via quei preziosi di valore lasciati nei posti dove da prassi i ladri iniziano a cercare: comodini e comò in camera da letto. Un bottino ghiotto che si aggirerebbe, verosimilmente, intorno ai 100 mila euro. Il proprietario dell'appartamento sta ultimando ancora l'inventario ma il colpo avrebbe un peso specifico e niente affatto trascurabile.


LA DINAMICA
Tutto accade nell'ultimo fine settimana: la coppia parte e lascia l'appartamento, che si trova ad un piano non alto e che non ha impianto di videosorveglianza o allarmi. Da quanto ricostruito dai carabinieri i malviventi - si ipotizza fossero almeno due - sono entrati da una porta finestra, alzando la serranda che non era stata chiusa per intero. Un furto classico durato appena pochi minuti. La temporalità si ipotizza essere legata allo stato della casa, quando i coniugi sono rientrati non hanno trovato grande confusione. Di fatto l'appartamento non era a soqquadro, c'era quel minimo disordine nella camera del comò preso di mira all'istante. Per il contenuto arraffato, ritenuto più che sufficiente, è stata risparmiata la cassaforte forse anche in ragione del fatto che gli autori non avevano con sé quello che in gergo si chiama frullino: non sono stati infatti rinvenuti segni. Tuttavia mentre la coppia ha sporto regolare denuncia non appena rientrata a casa, sul posto sono stati eseguiti anche i rilievi.


IL QUARTIERE
La zona dove il dirigente vive da tempo non è una zona bersaglio per gruppi di ladri o rapinatori. Gli autori si ipotizza potrebbero anche essere stati dei malviventi alle prime armi, attratti da una strada comunque residenziale e borghese e da un appartamento facile da raggiungere anche per quelle serrande lasciate un po' alzate. Quasi certamente prima di entrare nell'appartamento i ladri potrebbero aver sostato in zona per capire se in casa ci fosse qualcuno poi il colpo. Nessuno tra i residenti che abitano nel palazzo e in quelli afianco ha sentito rumori sospetti né purtroppo ci sono altre telecamere nelle vicinanza che possano tornare utili. Più probabile riuscire ad avere una risposta utile dall'esito delle analisi che si stanno compiendo sui rilievi effettuati nell'appartamento. Si cercano in sostanza impronte che magari uno dei due od entrambi possano aver lasciato. A patto che non indossassero dei guanti e che siano stati già inseriti nella banca dati delle forze dell'ordine per precedenti specifici o a seguito di fotosegnalamento laddove fossero stranieri.
 

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