«Luca ma come lo chiami?». «Chiaro: Francesco, come il Capitano». Per Luca Valdiserri, giornalista sportivo del Corriere della Sera e la moglie e collega di testata Paola Di Caro, quel 1 novembre del 2003 nessun dubbio: il loro bambino si sarebbe chiamato come l'idolo di tutti i romanisti doc, Francesco Totti. Un vanto, un orgoglio nella loro famiglia giallorossa messa su con indirizzo a Testaccio.
Francesco Valdiserri, però, il prossimo 1 novembre non compirà i 19 anni. Si era appena affacciato alla vita e aveva incardinato quel percorso che, probabilmente, lo avrebbe portato su altri terreni di gioco, non quelli del calcio ma della musica (amava cantare) e della cultura, quando alla mezzanotte tra mercoledì e giovedì è stato letteralmente spazzato via, travolto e sbalzato prima contro un palo e poi un muretto di cemento da un'auto "impazzita" guidata da una 23enne alla guida forse ubriaca o sotto l'effetto di stupefacenti (accertamenti sono in corso). In compagnia della giovane donna c'era un altro ventenne. Quando è scesa dalla macchina era sconvolta e non sembrava lucida. Nonostante il micidiale impatto non avrebbe riportato traumi rilevanti.