Violenza sulle donne, il camper della polizia e uno spettacolo teatrale per informare e aiutare i ragazzi

Giovedì 24 Novembre 2016 di Raffaella Troili
Violenza sulle donne, il camper della polizia e uno spettacolo teatrale per informare e aiutare i ragazzi

Cento donne ogni anno vengono uccise in Italia, da uomini che avevano amato, da compagni che le amavano. A mettere in guardia i giovani è la dottoressa Mariacarla Bocchino, primo dirigente della Polizia di Stato presso il Servizio Centrale Operativo. Il 23 Novembre, a ridosso della Giornata Internazionale contro ogni forma di violenza sulle donne (25 Novembre) la polizia di Stato ha dedicato agli studenti di alcune scuole romane una mattinata per riflettere sul fenomeno della violenza di genere.

 

Sostenendo il progetto della Compagnia Teatrale TeatroinMovimento contro la violenza sulle donne ospitando lo spettacolo teatrale X=Y presso la Sala Palatucci del Polo Tuscolano a Roma, prodotto da TeatroinMovimento, nato da un’idea di Marco Liorni, con Anastasia Astolfi e Valerio Di Benedetto. Sul palco anche la psicoterapeuta Paola Vinciguerra, l'avvocato penalista Francesco Prota e Marco Valerio Cervellini della Polizia di Stato, la sentinella del web, che ha messo in guardia i ragazzi sui pericoli che si possono correre in rete.

LO SPETTACOLO
X=Y è uno spettacolo unico, nato dai ragazzi, dal loro vissuto. Perché la Compagnia TeatroinMovimento è stata tra di loro, ha raccolto numerosissime testimonianze in giro per l’Italia nelle scuole. Si è cercato di capire, si è indagato tra gli adolescenti portandoli a parlare di argomenti legati all’amore, al rapporto tra ragazzo e ragazza e sulla violenza, ma non solo subita, anche vista e inflitta. Non solo violenza fisica ma anche psicologica. Uno spettacolo teatrale ma anche una sorta di manuale che aiuterà i ragazzi a capire le differenze tra uomo e donna e a rispettarle profondamente.

LE INIZIATIVE
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le iniziative contro la violenza di genere e l'impegno della Polizia di Stato, oltre a cercare di prevenire reati di stalking e femminicidio, è stato quello di formare personale specializzato e quindi preparato per affrontare e sostenere un caso di una donna che subisce ripetutamente violenza e che vuole denunciare. A cominciare dal progetto #questononèamore il camper che la polizia na messo in campo già da luglio nelle piazze e nei centri di aggregazione e che ha presentato ai ragazzi romani. Così come fa con i cittadini che raggiungono il camper durante le tappe dell’iniziativa, il personale specializzato fornirà agli studenti indicazioni e consigli su come comportarsi se si è vittima di violenza non solo fisica ma anche verbale. Se un’amica ha un fidanzato che la molesta verbalmente o fisicamente cosa si deve fare, a chi ci si deve rivolgere rispettando la privacy della vittima e di chi ha trovato il coraggio di denunciare la cosa? A rispondere alle domande dei ragazzi  oltre ai rappresentanti della polizia di Stato, avvocati e medici psicologi in modo da rassicurare e far capire come ci si può muovere quando ci si trova a vivere un caso di violenza di genere, in cui la parità tra uomo e donna viene annientata.

IL FENOMENO
«Il fenomeno del femminicidio e della violenza sulle donne non ha territorialità, non ha categorie, non è frutto di emarginazione, non appartiene ad un basso ceo sociale.
Ci aspetteremmo che in ambienti dove c’è cultura e non manca il denaro questo fenomeno sia meno diffuso. Ma non è così. Se da una parte si è verificata una diminuzione di casi di femminicidi, non cambiano i dati relativi al reato di maltrattamenti. Quest’ultimo è molto pericoloso perché può sfociare in tragedia», dice Mariacarla Bocchino. 

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