Termini, psicosi blocca la stazione: caccia all'uomo con il finto mitra

Martedì 26 Gennaio 2016 di Raffaella Troili
Termini, psicosi blocca la stazione: caccia all'uomo con il finto mitra



Tutti a correre. Tra caccia all'uomo e voglia di vivere. Il panico, quello vero, si è materializzato in un'onda di viaggiatori che fuggivano all'esterno della stazione Termini, il più lontano possibile, molti senza sapere il perché. «Ci hanno detto uscite, uscite». E il passaparola condito di “sentito dire” e chiacchiere: «C'è una bomba al binario 4», «hanno sparato, due, tre, quattro colpi». «No, c'era un uomo con un fucile, anzi erano tre, le forze dell'ordine ci hanno detto di abbandonare la stazione».
 



LA GRANDE FUGA
L'allarme attentato è piombato sullo scalo ieri in serata. Immediate sono scattate le misure di sicurezza, con le forze dell'ordine impegnate a far allontanare tutti dallo scalo e altre di corsa a setacciare ovunque la stazione in cerca dell'uomo col fucile giocattolo. «Ci hanno fatto uscire, poi rientrare, e poi di nuovo uscire», i viaggiatori spaventati si sono riversati nell'area taxi, altri rassicuravano al telefono i familiari preoccupati. Ma c'è stato un momento in cui correvano tutti: via dai binari, dalla metro, dai negozi. 

L'ORDINE
«Uscite» è stato intimato ai negozianti, «allontanatevi il messaggio che risuonava», racconta un addetto alle pulizie. «Ho visto correre i poliziotti, ho pensato che stessero inseguendo un ladro», ricorda un uomo che era seduto dentro da McDonald's. «E' uscito dalla metro, è andato al binario 4, poi a via Giolitti», ognuno aveva un tassello da raccontare, fatto sta che quell'uomo si è dileguato, mentre la Polfer fermava qualsiasi tipo sospetto, Trenitalia si occupava di far evacuare l'area. Venti minuti di allerta, con un “esercito” di agenti di polizia e carabinieri, in campo anche le teste di cuoio, la squadra speciale antiterrorismo al completo, a presidiare gli accessi alla stazione, 70 gli uomini della polizia schierati. 
Scattato il dispositivo di sicurezza, con controlli a tappeto all'interno e all'esterno dello scalo, poi si è diffusa la notizia che l'uomo poteva aver lasciato Termini ed esser salito su un altro mezzo. Il fuggi fuggi era finito, Trenitalia avvisava che la circolazione sui binari poteva riprendere, la vista delle divise riportava lentamente la calma tra i passeggeri inquieti.

LE TESTIMONIANZE 
«Eravamo terrorizzati, correvamo perché tutti correvano, non sapevamo nemmeno perché», il racconto dei testimoni. Tornavano a casa, stanchi, non si aspettavano di dover scappare il cuore in gola, la paura di non farcela, fin quando non si sono trovati lontani dal tunnel, sotto il cielo ormai buio eppure così rincuorante. Quando la circolazione è ripresa, c'erano pochi passeggeri, l'uomo chissà dov'era, chissà se era lui davvero quello fermato, insomma, lo spavento e l'inquietudine ancora si respiravano nell'aria.
LE PROTESTE
Anche qualche protesta: «Con tutti i controlli che ci sono qui, uno ha preso la metro, attraversato la stazione, è arrivato al binario 20 con un fucile e nessuno se n'è accorto? L'ha fermato?» gridavano tra loro due uomini all'esterno della stazione Termini. «Ci hanno detto che è passato l'allarme e a scaglioni ci hanno fatto rientrare, poi però ci hanno invitato di nuovo ad allontanarci - raccontava concitata una giovane - abbiamo pensato al peggio, forse era un terrorista, forse voleva far saltare la stazione perché in questi giorni a Roma c'è il presidente iraniano Hassan Rouhani».

ZAINO SOSPETTO 
L'allarme terrorismo era cessato, la paura no. «L'hanno fermato ad Anagni, tranquilli», nemmeno quando la voce ha cominciato a spargersi, il cuore dei pendolari, dei tanti viaggiatori si è un po' placato. In giro per la stazione, silenzio e prudenza. TuttI a guardarsi con sospetto, tutti a fissare zaini, barbe scure, costumi di altri paesi.
 

Ultimo aggiornamento: 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA