Roma, sembrava un taxi ma non era un taxi. Ecco come truffava i clienti

Lunedì 2 Maggio 2016 di Alessandro Tittozzi
Roma, sembrava un taxi ma non era un taxi. Ecco come truffava i clienti
Si era comprato una Fiat Multipla di colore bianco, aveva montato sul tetto la piccola insegna “Taxi” e poi aveva allestito l’automobile con tanto di strisce, targhetta con numero di servizio pubblico e tassametro funzionante. Peccato che era tutto falso. L’uomo che conduceva il mezzo, un romano di 44 anni, da tempo effettuava le corse come se fosse un’auto bianca regolare e poi spennava i clienti, senza nemmeno avere uno straccio di autorizzazione comunale. Non solo. Aveva anche la patente scaduta e il CAP, il certificato di abilitazione professionale, da tempo non in regola. Fino a sabato, però, quando gli agenti della polizia municipale lo hanno pizzicato all’opera (abusiva) nei pressi di piazza Venezia.

Al momento del controllo l’uomo, una volta  smascherato per la mancanza dei documenti necessari, ha tentato di chiedere ai vigili di non multarlo e di chiudere un occhio perché senza lavoro. Ma di fronte all’intransigenza degli agenti ha dovuto lasciare le chiavi della Multipla e tornare a casa a piedi. Il finto tassista, che aveva in passato posseduto una licenza regolare a Roma, poi risultata venduta nel 2006, operava illegalmente su tutto il territorio della Capitale, sperando di farla franca.

Dopo una segnalazione giunta in centrale, ai Vigili è bastato indagare sui dati della targa, incrociarli con i dati in loro possesso, fare alcuni appostamenti ed attendere che il finto taxi caricasse qualche cliente, fatto accaduto sabato  30 aprile pomeriggio nei pressi di Piazza Venezia. Trovato un taxi regolare per il cliente, il veicolo è stato portato in centrale e posto sotto sequestro: il conducente riceverà a breve una pesante sanzione per esercizio abusivo di taxi. Sarà il Prefetto a stabilire l’entità della multa. Altri accertamenti sono in corso per accertare altre eventuali responsabilità.
Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA