Con un po' di trucco, cantava Lucio Dalla, puoi diventare un altro. Certo qui il caso è fin troppo disperato: basterà qualche palla in più a trasformare il povero Spelacchio di piazza Venezia in un abete possente e folto, tanto da rivaleggiare con quello che troneggia, per esempio, davanti al Rockefeller Center di New York? Impresa ardua, anzi, possiamo dirlo, mission impossible. Eppure ci si prova, a rendere questo abete avvizzito ed emaciato un po' meno malinconico. In Campidoglio, dopo la ridda di polemiche degli ultimi giorni, le stanno studiando tutte per rimediare, almeno in parte, alla figuraccia mondiale dell'albero natalizio arrivato logoro dalla Val di Fiemme. E dato che non c'è speranza alcuna che gli aghi persi durante il tragitto dal Trentino possano miracolosamente germogliare di nuovo - la pianta, è stato accertato, è senza radici da settimane, quindi tecnicamente morta - si dovrà ricorrere a qualche espediente di facciata. Insomma, dovrebbero essere arricchite le decorazioni. Tradotto: più palle. Almeno la notte del veglione, Spelacchio dovrebbe apparire un po' meglio di come lo abbiamo visto fino a oggi. Certo, la frittata ormai è fatta. E il Comune, come avevamo già raccontato su queste colonne, è pronto a chiedere i danni. Dopo la ricognizione del Servizio giardini, il dossier nelle ultime ore è passato all'Avvocatura di Palazzo Senatorio.
CASO ALL'ANTICORRUZIONE
Ieri Virginia Raggi ha confermato quanto anticipato dal Messaggero.