Grata killer a Roma, l'amico di Tiziana: «Il vuoto sotto i piedi, lei è caduta per prima»

Giovedì 11 Agosto 2016 di Marco De Risi e Paola Vuolo
Grata killer a Roma, l'amico di Tiziana: «Il vuoto sotto i piedi, lei è caduta per prima»


«Abbiamo sentito il vuoto sotto i piedi e siamo precipitati. Prima è caduta Tiziana, io sono riuscito ad aggrapparmi all'apertura della voragine, ho resistito per un po', ma ho perso la presa e sono finito giù anch'io. Non ricordo se cono caduto addosso a Tiziana, e non ho realizzato che era già morta, sono svenuto».
Dalil Zouavi 38 anni, algerino, parla come un sopravvissuto. Riannoda i ricordi, rivive le ultime ore passate con l'amica che frequentava da un po' e ricostruisce alla polizia la dinamica dell'incidente al Portonaccio. Lui e Tiziana Laudani, 37 anni, sono finiti in una buca, l'apertura di un garage sotterraneo al livello della strada che sarebbe dovuta essere protetta da una grata. Un volo di una decina di metri, Tiziana è morta sul colpo. «Eravamo andati in un pub, a bere una birra, siamo usciti dal locale e ci siamo incamminati verso largo San Giuseppe Artigiano, per arrivarci abbiamo fatto una stradina in salita.
 

 


All'improvviso siamo stati inghiottiti dal nulla. Io ho perso i sensi, quando mi sono ripreso ho cercato aiuto. Tiziana era immobile, ero terrorizzato, ho gridato in direzione dell'apertura sperando che qualcuno potesse sentirmi, poi mi sono accorto che c'erano delle scale di cemento, mi sono trascinato sui gradini continuando a chiedere aiuto, sentivo il sangue che mi colava dappertutto, quando sono sbucato fuori ho visto un ragazzo con i cani e un altro uomo che si avvicinavano. Sono entrati con me nel garage, mi hanno detto che Tiziana sembrava morta e hanno chiamato l'ambulanza. Non riesco a esprimere tutto il dolore che sento, non voglio credere che Tiziana sia morta, non è possibile che una tragedia così assurda sia successa davvero».
Da un primo esame superficiale del medico legale Tiziana Laudani è morta in seguito alla caduta. La donna abitava poco lontanno dalla strada dove ha trovato la morte. Aveva un compagno e un bambino disabile. Dalil è ricoverato al Policlinico Umberto I , è stato trasportato in codice rosso, ha ferite alle gambe, alle braccia, e alle mani. Nello sforzo di rimanere aggrappato ai bordi del buco gli si è strappata la pelle dalle dita.
 
I DUBBI
«E' colpa sua se mia sorella è morta, lui l'ha portata in quel posto con la forza. Tiziana lì di sua spontanea volontà non ci sarebbe mai andata. E anche se lui dice così io sono sicura che sta dicendo un sacco di bugie.Non ci posso credere che è andata davvero come racconta», dice la sorella di Tiziana agli agenti. I primi esami dell'autopsia escludono ogni dubbio, si è trattato di un incidente, una voragine che non doveva esserci e e protezioni che nessuno aveva messo davanti alle grate. Gli abitanti della zona avevano segnalato in comune il pericolo, di quell'enorme apertura nella strada, ma nonostante le numerose chiamate non è stato mandato nessun vigile.

LA PROCURA
La procura ha aperto un fasciocolo per omicidio colposo contro ignoti. Per ora non ci sono iscritti nel registro degli indagati, bisognerà scoprire di chi è la responsabilità penale. La costruzione del garage sotterraneo risale a una convenzione stipulata tra il Comune e una ditta di costruzioni nel 2009. La ditta era fallita e vaveva lasciato i lavori a metà, aveva abbandonato il progetto per mancanza di fondi e a largo san Giuseppe Artigiano era rimasto il cantiere. Ma a qualcuno spettava la messa in sicurezza dell'area. Ed è su questo che indagherà la magistratura. Ieri in comune è stato osservato un minuto di silenzio.
 

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 20:32