Roma, investita dai rom in fuga sull'auto rubata, il racconto della donna: «Non hanno neppure frenato»

Martedì 25 Settembre 2018 di Alessia Marani e Chiara Rai
Roma, investita dai rom in fuga sull'auto rubata, il racconto della donna: «Non hanno neppure frenato»

«La macchina guidata da quei due rom non ha provato nemmeno a schivarmi, non ha frenato, ha puntato dritto e mi ha buttato giù come un birillo. Mi è passata sopra, sono finita con la testa sotto l'auto, ho visto la carrozzeria su di me, se mi fossi spostata anche di un centimetro mi avrebbe decapitata». Sandra Valeri, 49enne parrucchiera di Frascati, ha l'orrore stampato negli occhi quando dalla barella del pronto soccorso del San Sebastiano racconta come si è miracolosamente salvata dopo essere stata investita, domenica pomeriggio, in via Pietra Porzia, da un'Alfa 159 rubata e inseguita dalla polizia.

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Alla guida c'era E. B., un rom di soli 14 anni, di origine slava ma nato in Italia, accanto a lui, seduto sul lato passeggero, c'era il cugino, D. R., 16 anni. Avevano rubato l'auto un'ora prima a Zagarolo. Strafottenti e spavaldi, piccoli gangster in erba, avevano sfidato la volante della polizia che li aveva intercettati in via Fontana Candida. Non contenti, dopo avere quasi ammazzato Sandra e suo cugino Paolo che camminava vicino a lei e che per non essere preso si è lanciato oltre il guard-rail, hanno speronato la volante e poi tentato la fuga a piedi. Bloccati hanno cercato di sfuggire all'arresto scagliandosi con calci e pugni contro i poliziotti. I due bravi ragazzi sono in stato di fermo presso il centro di accoglienza minorile di via Virginia Agnelli, a Monteverde.
 
 


Su di loro, pesano le accuse di tentato omicidio, omissione di soccorso, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di beni dello Stato. Stamani sarà fissato l'interrogatorio di garanzia che potrebbe essere svolto già in giornata o al più tardi domani. Entrambi i ragazzini, che vivono in case con grandi cancellate nelle zone Est della Borghesiana e Finocchio, annoverano precedenti di polizia per reati contro il patrimonio; il più grande anche per possesso di armi, forse un coltello. Una gioventù bruciata persa dietro alle sneakers griffate e ai cellulari ultimo modello. «Minorenni che si comportano da criminali incalliti», li ha definiti ieri il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

IL CICLISTA UCCISO
Per la signora Sandra si profila una prognosi fra i 40 e i 60 giorni, ha riportato varie fratture, la più grave al perone destro. Ha una contusione alla tibia e una lacerazione non grave al femore. «Con Paolo ci trovavamo prima di una doppia curva - spiega - abbiamo visto l'inseguimento e capito subito di essere in pericolo. Mio cugino si è buttato oltre il guard-rail, io invece sono stata presa in pieno. Ero a terra, gridavo, pensavo di morire». Con Sandra ci sono i fratelli Massimo e Sauro. «Speriamo che quei due - dicono - non vengano rilasciati subito. Senza norme severe si esce subito e si torna a delinquere il giorno dopo». L'incidente ricorda il dramma avvenuto a Finocchio nel novembre 2015: Luciano Zarlenga, benzinaio 52enne di Frascati, venne travolto in bici e ucciso da un'auto lanciata a folle velocità proprio in via Fontana Candida. Alla guida c'era Richard L., rom di 17 anni, arrivato dal Veneto a trovare i parenti.
 

Ultimo aggiornamento: 12:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA