Jesus Christ perde il passaporto e viene respinto a Fiumicino: costretto a rientrare negli Usa

Mercoledì 3 Giugno 2015 di Laura Bogliolo
Ted Neeley ieri e oggi

Ha srotolato i poster con le sue immagini, cercato il suo nome su Google con lo smartphone e mostrato i video che lo ritraggono in scena mentre canta le celebri arie di Jesus Christ Superstar.

Ma la legge è legge, anche per Ted Neeley, il celebre Gesù del musical che nel 1973 spopolò sul grande schermo con la regia di Norman Jewison: si è ritrovato senza più identità dopo un volo che da Los Angeles lo aveva portato all'aeroporto di Fiumicino.

Ha trascorso ore negli uffici della polizia della dogana cercando di dimostrare chi fosse. «Ha perso il passaporto dopo aver fatto il check-in a Los Angeles, una volta arrivato a Fiumicino si è accorto di non avere più i documenti e lì è iniziata l'odissea» racconta Giorgio Brugnoli, assistente di produzione e amico dell'attore.

«L'ho atteso per ore fuori dall'aeroporto, ma non è mai uscito, glielo hanno impedito, ovviamente perché non aveva più il passaporto» aggiunge. «È stato un incubo, sembrava di essere in un film horror» ha raccontato l'attore, ma senza documenti, è ovvio, non si può lasciare l'aeroporto. Ted è stato quindi costretto a lasciare Fiumicino e a ritornare il prima possibile negli Usa.

SENZA IDENTITÀ

«Ted ha trascorso ore all'interno degli uffici della dogana - racconta Brugnoli - Dopo essere sceso dall'aereo ed aver ritirato i bagagli si è accorto di non avere più il passaporto. Ritrovandosi in queste condizioni, è dovuto ripartire per Los Angeles». Secondo il racconto dello staff di Neeley, l'aereo doveva atterrare venerdì alle 13.10, ma per ritardi allo scalo di Los Angeles è arrivato a Fiumicino un'ora dopo circa. «Gli hanno chiesto i documenti ma si è accorto di non averli più - racconta Brugnoli - forse qualcuno glieli ha rubati, non sappiamo quando. La polizia è stata gentile, gli ha prestato anche un cellulare per poter comunicare con me mentre lo aspettavo fuori dallo scalo, ma non c'è stato nulla da fare, Ted è dovuto rimanere dentro l'aeroporto, ha dormito in una stanza e il giorno dopo è ripartito per Los Angeles, con volo della mattina».

Neeley era atteso in Italia per la tournée europea di Jesus Christ Superstar che inizia il 5 a Milano e farà tappa a Roma a gennaio del prossimo anno. A Roma, racconta lo staff, avrebbe visitato Villa Adriana prima di partire per Milano. Durante le ore di attesa, l'entourage dell'attore ha provato anche a contattare l'Ambasciata americana. «Ma ovviamente dall'ambasciata ci hanno detto che non potevano fare nulla perché la legge è legge, gli sbarchi all'aeroporto sono di competenza delle forze dell'ordine italiane e non si può entrare nel territorio sprovvisti di documenti» aggiunge Brugnoli.

«Una disavventura - commenta Massimo Romeo Piparo, regista del musical - ma se fosse accaduta una cosa del genere a un italiano arrivato a New York, anche fosse stato Andrea Bocelli, avrebbe ricevuto lo stesso trattamento». Tornato a Los Angeles, Ted ha iniziato la procedura di urgenza per rifare i documenti. «Secondo quanto ci ha raccontato, è riuscito a risolvere il problema e forse già oggi dovrebbe ripartire con un volo diretto in Italia» aggiunge Piparo.

Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 12:47